Romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (postumo, 1958). Ambientato nella
Sicilia all'epoca del trapasso dal regime borbonico a quello sabaudo, è
una spietata analisi del Risorgimento, accettato dall'aristocrazia isolana con
la convinzione che tutto doveva mutare perché tutto rimanesse uguale, e,
insieme, la storia del disgregarsi di una personalità, quella del
principe Fabrizio Salina, corrosa da un tragico senso della morte. Dal libro
è stato tratto l'omonimo film, diretto da L. Visconti (1962).