Figura simbolica della mitologia orientale che, generalmente, rappresenta
l'uomo-uccello. Nei tempi più lontani i
G. raffiguravano soltanto
degli uccelli giganteschi, implacabili nemici dei
Nagas, i serpenti delle
acque; più tardi le statue di pietra vennero scolpite in modo da renderle
simili ad uomini ma con le ali e con il naso adunco come un becco. Centinaia di
templi, in Indocina e specialmente in Cambogia e in Thailandia sono adornati con
queste sculture che a volte popolano il tempio in centinaia di esemplari. A
Bangkok se ne vedono anche su molti edifici pubblici come emblema della nazione
Thai. Nel famoso tempio del Buddha di smeraldo, a Bangkok, si trovano intere
file di
G., piccoli, allineati lungo le pareti; sono laminati d'oro.
G. di pietra appaiono anche sul pinnacolo del Wat Arun, il Tempio
dell'Aurora, dove un tempo venivano incoronati i sovrani thailandesi. In
Cambogia, i
G. sono chiamati
Kruth. Chiamato anche
Suparna
(dalle belle ali), l'uccello mitologico è raffigurato anche come la
cavalcatura di Visnu. L'immagine del
G. deriva da quella di un falco
diffuso nell'India meridionale, uccello sacro, figlio di un nipote di Brahma e
di un'aquila.