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Gangrena.

(o cancrena). Med. - Necrosi più o meno estesa di qualsiasi parte del corpo. Si manifesta soprattutto alle estremità, ma può colpire anche organi interni. La g. può essere secca, quando le cellule colpite si disidratano dando origine a un residuo secco e friabile (è il caso del cordone ombelicale del neonato). In questo caso il trattamento consiste nell'attenta e continua disinfezione della parte con asportazione del residuo secco, qualora questo non cada da solo. Nella g. umida invece si ha un processo di putrefazione, provocato da particolari batteri anaerobi. Data l'irreversibilità di questo processo, la parte colpita deve sempre essere asportata chirurgicamente prima che l'infezione si propaghi. La g. si può sviluppare in ogni punto della cute, nella mucosa della bocca, nella laringe, nei bronchi, nei polmoni, nella pleura, nel pene, ecc. Cause della g. possono essere la mancata circolazione del sangue in seguito all'occlusione di un'arteria (per esempio negli arti), o nelle piaghe da decubito, causate dalla mancanza di circolazione in una parte del corpo a lungo compressa, oppure fattori lesivi esterni (congelamento, ustione, aggressione da parte di sostanze chimiche o particolari traumi). ║ G. gassosa: si sviluppa con grande frequenza nelle ferite di guerra che si infettano, oppure in quelle causate da incidenti, caratterizzate da effetti devastanti, oltre che dalla presenza di sporco e detriti. Le forme più gravi necessitano di un precocissimo intervento chirurgico. La g. gassosa è determinata dall'azione di particolari batteri anaerobi del genere Clostridium, i quali liberano esotossine ed esoenzimi che aggrediscono i tessuti originando prodotti di putrefazione gassosi. La parte colpita è caratterizzata da gonfiore e crepitazione al tatto; la superficie è fredda e di colore scuro. Il tutto è accompagnato da dolore e da uno grave stato generale di tossicosi. Questo tipo di g. era molto più diffusa prima della scoperta degli antibiotici. Altrettanto grave era in passato la g. nosocomiale, dovuta principalmente alle deficienti condizioni igieniche degli ospedali e alla mancanza di antisepsi e asepsi. Attualmente essa è quasi completamente scomparsa.