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Gama, Vasco da.

Navigatore portoghese. Appartenente a una prestigiosa famiglia di navigatori, seguì presto in mare il padre, ammiraglio della flotta portoghese, e quand'egli morì improvvisamente nel 1496, ne prese il posto al comando della spedizione incaricata di raggiungere l'India seguendo la via tradizionale, con l'incarico di presentare lettere credenziali ai sovrani dei territori toccati. Le quattro navi della spedizione (170 uomini circa), lasciarono Lisbona nel luglio del 1497 e, dopo aver navigato per tre mesi senza avvistare terra, toccarono la costa non lontana dal Capo di Buona Speranza. All'inizio del 1498 raggiunse il porto di Mozambico, uno degli scali dell'Africa orientale sotto dominio arabo, dove prese contatto con gli avamposti della civiltà musulmana in Africa orientale, ricevendo però un'accoglienza ostile. Successivamente fece scalo a Mombasa e a Malindi, da dove salpò il 24 aprile 1498. Attraversò il mare arabico, dirigendosi verso la costa del Malabar. Avvistò l'India il 15 maggio e, cinque giorni dopo, approdò a Calicut dove ricevette grandi accoglienze da parte del samorim, alla cui autorità erano sottoposti gli stati della costa del Malabar. Deluse il sovrano per la povertà dei doni che recava con sé, ma poté trattenersi oltre tre mesi e ottenne il permesso di commerciare. Lasciò Calicut nell'agosto del 1498 e riportò dalla spedizione diversi campioni di quelle merci indiane, in particolare spezie, che avevano costituito il maggiore incentivo del grande movimento di navigazione del XV sec. Tuttavia, la mancanza di merci che si prestassero allo scambio e l'opposizione della potente colonia di mercanti arabi, gli impedirono di fare un buon carico. Raggiunse Lisbona il 10 luglio 1499, dopo un'assenza durata oltre due anni, ricevendo un'accoglienza trionfale. Con la sua impresa egli coronava infatti una serie di tentativi durati oltre un secolo. Doppiando la punta meridionale dell'Africa, aveva aperto una nuova rotta verso gli antichi tesori delle Indie orientali: pepe, spezie, droghe, tessuti di seta e di cotone, perle e profumi, cioè un lungo elenco di merci che da secoli caratterizzavano i consumi di lusso dell'Europa. Per eliminare i concorrenti musulmani, nel 1502 salpò con una flotta di quindici navi, seguita da una seconda flotta di cinque navi, una parte delle quali erano incaricate di tenere lontane le navi musulmane in navigazione tra il Mar Rosso e l'India, e di proteggere le stazioni portoghesi di Cochin e Cananor. Durante il viaggio si fermò a Kilva e ottenne dal capo locale un sostanzioso tributo in oro. Giunto in India, il suo primo atto fu il bombardamento di Calicut, quale rappresaglia per l'assassinio degli agenti della base commerciale istituita da P.A. Cabral. Consolidò l'amicizia con Cochin, rivale di Calicut, che divenne presto una dipendenza portoghese. Al ritorno da questa sua seconda grande spedizione che aveva procurato ai portoghesi il primo ricco carico di spezie, si ritirò a vita privata. Accompagnato dai figli Estevao e Paulo, si recò nuovamente in India nel 1524 per assumervi la carica di viceré conferitagli da Giovanni III che, avendo adottato una politica più prudente di quella del suo predecessore nei confronti della rivale Spagna, gli diede l'ordine di demolire quattro forti portoghesi in India, a Ceylon e a Sumatra e di costruirne uno sulla costa occidentale di Giava. Egli non poté portare a compimento la missione affidatagli, poiché morì pochi mesi dopo il suo arrivo (Sines, Estremadura 1469 circa - Cochin, India 1524).