Imperatore romano. Figlio di Valeriano e di Egnazia Mariniana, sposò
Cornelia Salonina dalla quale ebbe due figli. Nel 253 fu associato dal padre al
governo dell'Impero, ma fino al 260 esplicò solo attività militare
combattendo specialmente contro i barbari che facevano incursioni ai confini
settentrionali dell'Impero. In seguito alla morte del padre, nel 260, rimase
solo al governo, in un momento dell'Impero travagliato da rivolte interne, da
epidemie e da scorrerie di barbari all'esterno.
G., però,
riuscì a contenere tutti questi fenomeni: riformò l'esercito,
combatté con successo contro usurpatori e nemici, protesse le arti e la
cultura, promuovendo l'Ellenismo e le religioni misteriche per mezzo delle quali
sperava di sottrarre le masse all'influenza del cristianesimo. Verso di questo
però si mostrò piuttosto benevolo, tanto da essere definito, da
Dionigi di Alessandria, religiosissimo ed amantissimo di Dio (218 circa - Milano
268).