Figlia naturale di Galileo e di Marina Gamba. Con la sorella Livia Antonia fu destinata al convento delle clarisse di Arcetri, dove fu erborista ufficiale. Il suo carteggio col padre cominciò nel 1623. Gli scrisse 124 lettere, 49 nel periodo del processo e del carcere. L'ultima è del 1633. Il carteggio, oltre a rivelare le cure materiali che la figlia indirizza al padre perseguitato dall'Inquisizione, svela la sensibilità e l'intelligenza con cui ella lo rassicura sulla validità e vitalità del suo pensiero e della sua opera (Padova 1600 - Arcetri 1634).