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Galante Garrone, Alessandro.

Storico e giurista italiano. Laureatosi in Legge, vinse il concorso per entrare in magistratura. Partigiano combattente durante la seconda guerra mondiale, fu vicino al movimento Giustizia e Libertà e nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d'Azione a Torino. Membro del C.L.N. piemontese nella primavera del 1945, dopo la liberazione di Torino fece parte della Giunta regionale di governo e della Giunta consultiva durante l'amministrazione degli Alleati. Magistrato per oltre 30 anni, si ritirò dalla carica di consigliere di Corte d'Appello a Torino nel 1963 per dedicarsi completamente agli studi storici e all'insegnamento: fu professore di Storia contemporanea e Storia del Risorgimento nelle università di Torino e Cagliari. Considerato uno degli intellettuali più importanti sul fronte del pensiero liberal-socialista, dedicò la sua vita all'impegno civile e a quelle idee di democrazia radicale che sostenne, oltre che con l'azione, con idee, scritti e con la sua attività politica. Senatore della sinistra indipendente, molto sensibile alle tematiche dei diritti civili, G.G. diede alle stampe numerosi manuali di educazione civica per le scuole, nonché importanti saggi storici. Tra le opere principali citiamo: Buonarroti e Babeuf (1948), Filippo Buonarroti e i rivoluzionari dell'Ottocento (1951), Gilbert Romme. Storia di un rivoluzionario (1959), I radicali in Italia, 1849-1925 (1973), Felice Cavallotti (1976), I miei maggiori (1984), dedicato ai maestri di libertà della sua generazione, Zanotti Bianco e Salvemini (1984), Padri e figli (1986), Calamandrei (1987), Amalek, il dovere della memoria (1990), l'autobiografia Il mite giacobino (1994), L'Italia corrotta 1895-1996. Cento anni di malcostume politico (1996). Fu inoltre collaboratore di numerose riviste ("Il Ponte", "L'Astrolabio", "L'Espresso") e commentatore sul quotidiano "La Stampa" di Torino dei problemi più scottanti della società italiana. Nel 1993 fu tra i fondatori dell'associazione Movimento d'Azione Giustizia e Libertà, nata con lo scopo di trasmettere il pensiero di Gaetano Salvemini, la critica liberale di Piero Gobetti e il socialismo liberale di Carlo Rosselli (Vercelli 1909 - Torino 2003).