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Gabriel, Peter.

Musicista, cantante e discografico inglese. Avviato fin da giovanissimo allo studio del pianoforte (nonostante il suo strumento preferito fosse la batteria), insieme ad alcuni compagni del college Charterhouse del Surrey formò dapprima un gruppo chiamato Garden Wall e quindi un secondo denominato New Anon. Nel 1966 nacquero i Genesis (V.), di cui G. fu l'anima geniale e innovativa, capace di catturare la fantasia del pubblico con i suoi suggestivi e istrionici travestimenti e di creare una forma di art-rock progressivo dalle forti tinte teatrali. Nel 1975, dopo i successi di From Genesis to revelation (1969), Nursery crime (1971), Foxtrot (1972), Selling England by a pound (1973) e The lamb lies down on Broadway (1974), G. lasciò il gruppo per dedicarsi alla carriera da solista, nell'ambito della quale sviluppò la ricerca sull'integrazione tra elettronica e world music, realizzando dischi innovativi e sperimentali, destinati a influenzare due decenni di musica. Artista impegnato anche in ambito sociale e politico, attraverso la sua etichetta Real World (nata nel 1986) G. contribuì a rendere note al grande pubblico le opere di musicisti etnici di ogni angolo del pianeta, con una particolare attenzione per il Terzo Mondo, promuovendo inoltre una serie di progetti internazionali come il WOMAD (World Of Music, Arts And Dance), nato per dare visibilità in Occidente alle tradizioni dei luoghi meno conosciuti della terra e trasformato in appuntamento annuale itinerante. Il primo album da solista di Peter, Gabriel 1, vide la luce nel 1977. Si tratta di un LP in cui spiccano due brani: la ballata folk di Solsbury Hill e il lugubre Here comes the flood, pezzo impreziosito dalla chitarra di Robert Fripp, leader dei King Crimson. L'anno successivo uscì il secondo album, Gabriel 2, lavoro sperimentale, ricco di contaminazioni elettroniche, cui fece seguito Gabriel 3 (1980), un'opera più matura comprendente alcune ballate elettroniche pervase da una visione tetra e pessimista del futuro dell'umanità, oltre che la bellissima ode Biko, dedicata al martire della lotta contro l'apartheid in Sudafrica. Nel quarto album, Gabriel 4 (1982), i ritmi divennero più incalzanti e prevalse la componente folk, accompagnata da un uso straniante del sintetizzatore, come nella hit Shock the monkey. Il grande successo internazionale arrivò nel 1986 con So, un LP che mescola la componente sperimentale dei dischi precedenti con sonorità più funk e commerciali, come in Sledgehammer e in Big time. In questo periodo G. iniziò anche a comporre colonne sonore per il cinema: oltre a quella per Birdy (1985) di A. Parker, nel 1986 scrisse anche quella per l'Ultima tentazione di Cristo di M. Scorsese dal titolo Passion. Si tratta di un'opera sincretica costruita in crescendo e caratterizzata da un'infinità di suoni folk, originari soprattutto di Asia e Africa, rielaborati in studio, per la quale l'artista inglese vinse un Grammy come "miglior disco new age" dell'anno. Nel 1992 uscì Us, album intimista e personale ispirato dal fallimento del matrimonio. Il suono mescola il pop-funk tecnologico di So con il sincretismo etnico di Passion, da cui hanno vita la cupa desolazione di Digging in the dirt o la delicata elegia di Blood of Eden, interpretata insieme a Sinead O'Connor, così come l'appassionata invocazione di Come talk to me. Negli anni successivi G. si dedicò soprattutto allo sviluppo del progetto Real World, fino al 2000, quando incise Ovo, pomposa opera rock con una variegata gamma di stili e strumenti, che rappresenta una sorta di favola futuribile dove i protagonisti rispecchiano l'ambizione dell'uomo di controllare la natura a costo di distruggerla. Nel 2002 uscì Up, album attesissimo che deluse sia pubblico sia critica, in cui spicca solamente la hit The Barry Williams Show. Nello stesso anno il musicista compose la colonna sonora Long walk home per il film La generazione rubata di P. Noyce. Nel periodo successivo uscirono le compilation Hit (2003) e Shaking the tree - 16 golden greats (2005) (n. Londra 1950).