(dal tedesco
Gabe: ciò che si dà, o dall'arabo
Qabalah: imposta). Nel Medioevo ed oltre è il nome generico per
designare differenti imposte indirette; ma in particolare l'imposta sul sale
che, per distinguerla da tutte le altre, si chiamò specificamente
g.
del sale. Più tardi la voce
g. rimase ad indicare, per
antonomasia, la sola imposta sul sale. La parola fu anche per molto tempo
sinonimo di dogana. A Venezia si chiamava infatti
duanna anche quel
diritto che si prelevava, a favore del doge, su tutte le merci che trasportavano
i vascelli della repubblica. È solo più tardi che s'indicò
con
g. il diritto o la tassa che si prelevava e con
dogana
l'amministrazione pubblica incaricata di riscuotere quei diritti. Con lo
svolgersi del processo storico di specificazione dei vari tributi, la parola
g. ha avuto un significato sempre più ristretto ed è
rimasta ad indicare, sino a quando se ne è fatto ancora uso,
l'imposizione generica sui consumi.