Uomo politico neozelandese. Scozzese di nascita e militante del Partito
laburista indipendente, nel 1910 emigrò in Nuova Zelanda. Stabilitosi ad
Auckland e divenuto operaio portuale, fu presto eletto segretario dell'Unione
generale dei lavoratori di Auckland. Nel 1913 fu eletto deputato all'Assemblea
legislativa e proseguì la propria carriera politica assumendo nel 1923 la
direzione del Partito laburista della Nuova Zelanda. Nel 1926 presentò al
parlamento un progetto di legge sulla disoccupazione, tendente ad assicurare il
diritto al lavoro e ai sussidi di disoccupazione con fondi provenienti in parte
dal bilancio statale e in parte da una tassa sugli imprenditori. Si trattava di
un'innovazione troppo caratterizzata in senso socialista, per poter essere
accettata dai partiti moderati della coalizione di governo, ma la crisi
economica dell'inizio degli anni Trenta produsse un rafforzamento dei laburisti
che nel 1935 vinsero a larga maggioranza le elezioni. Dopo aver ricoperto vari
incarichi ministeriali, nel 1940,
F. divenne primo ministro e nel 1943
assunse anche il ministero degli Esteri, mentre il Paese combatteva a fianco
della Gran Bretagna. Nel dopoguerra il suo governo provvide a migliorare il
già avanzato sistema di sicurezza sociale e particolare rilievo assunse
l'introduzione della settimana lavorativa di quaranta ore, la nazionalizzazione
delle miniere di carbone, della Banca centrale, della società per la
navigazione aerea. Tali provvedimenti provocarono il rafforzamento delle
tendenze antistataliste e la sconfitta dei laburisti nelle elezioni del 1949,
così che fu costretto a cedere la carica di primo ministro al
rappresentante del Partito nazionale (Fearn, Scozia 1884 - Wellington
1950).