(in francese
François de Sales). Vescovo di Ginevra e dottore
della Chiesa. Appartenente a un'antica famiglia della nobiltà savoiarda,
completò i propri studi nell'università di Parigi e di Padova.
Destinato nella sua qualità di primogenito a ereditare la signoria di
Boisy e ad entrare nella magistratura, rinunciò ai propri diritti
ereditari per abbracciare il sacerdozio, affermandosi come una delle massime
figure della Controriforma. Consacrato nel 1593, ricevette l'incarico di
svolgere attività missionaria nel Sciablese che era passato interamente
al calvinismo. Pur condividendo l'opinione comune nel periodo della
Controriforma sulla legittimità dell'uso della forza nelle questioni
religiose, non ripose la propria fiducia nell'efficacia di questi mezzi,
credendo assai più nella forza della persuasione: "Ho sempre detto che
chiunque predica con amore, predica attivamente contro gli eretici, anche se non
pronuncia una sola frase polemica contro di loro". In meno di un anno
riuscì a convertire il capo del concistoro di Thonon e varie migliaia di
persone che sembravano aver abbandonato definitivamente il Cattolicesimo. Nel
1599 divenne coadiutore del vescovo di Ginevra al quale succedette nel dicembre
del 1602. Non potendo prendere possesso della sede ginevrina, dominata dal
concistoro calvinista, fu costretto a risiedere ad Annecy, in Savoia, da dove
esercitò una profonda influenza sulla corte di Enrico IV e su tutta la
Francia. Con la sua opera e i suoi scritti (
Introdution à la vie
dévote; Les vrays entretiens spirituels; Traité de l'amour de
Dieu), egli fece rivivere nel Cattolicesimo la pietà mistica che era
stata spesso sul punto di estinguersi per la troppa importanza data alla
gerarchia e alla disciplina. Pur essendo l'amore il tema centrale di questa
pietà mistica, il suo pensiero non era tuttavia quietista. Egli indicava
nelle buone opere i mezzi per la conversione e l'espressione di parte dell'amore
verso l'umanità. L'amore dell'uomo tende naturalmente verso Dio, ma ha
bisogno della grazia di Dio perché questa inclinazione naturale possa
realizzarsi. L'amore di Dio è superiore alle azioni terrene,
poiché l'uomo non può aggiungere nulla alla perfezione di Dio.
Così come l'occhio può vedere un fiore e afferrare immediatamente
la bellezza, così l'anima può afferrare, col sentimento e
semplicemente guardandola, la verità divina attraverso l'amore di Dio.
Questa è l'intuizione che viene chiamata "grazia". La pietà non
è qualcosa di estraneo al mondo, ma deve essere praticata nell'ambito
della vita quotidiana, senza tuttavia avere niente in comune né con le
estasi né con le penitenze. Secondo il vescovo di Ginevra, era solo
necessario osservare alcune regole ed egli suggerì la necessità
per ciascuno di scegliersi un direttore spirituale al quale obbedire in quanto
rappresentante di Dio. Canonizzato nel 1665, fu dichiarato dottore della Chiesa
nel 1877 ed eletto patrono dei giornalisti da Pio XI nel 1923 (Thorens 1567 -
Lione 1622).