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Fragoletta.

Romanzo dello scrittore francese Henri de Latouche (1785-1851), pubblicato nel 1829. Il racconto è ambientato a Napoli, durante il periodo della Repubblica Partenopea, e il protagonista è il capitano francese d'Hauteville, che giunge nella città a capo delle sue truppe per appoggiare la repubblica contro le bande sanfediste del cardinale Ruffo, e quindi partecipa attivamente a tutti gli avvenimenti storici che si susseguono nella città campana. Sullo sfondo di questo ampio affresco storico si stagliano avventure e personaggi minori che contribuiscono alla definizione della trama vera e propria, attraverso episodi assai intricati, con colpi di scena, duelli, morti e seduzioni secondo il gusto del primo Romanticismo. Spicca fra questi personaggi minori la fosca figura del monaco Saverelli, il quale perseguita con odio tutti coloro che sono a conoscenza del suo segreto, cioè della sua relazione con una donna che gli ha dato più figli; il capitano francese, che è venuto a conoscenza di ciò, viene anch'egli perseguitato dal monaco. Nel frattempo d'Hauteville si innamora di una semplice ed animosa fanciulla napoletana, Fragoletta: il fratello di questa, però, Filippo Adriani, figlio illegittimo del frate, seduce Eugenia, la sorella del capitano francese, e poi la uccide. Il capitano naturalmente, venuto a conoscenza di ciò, si mette sulle tracce di Filippo e finalmente lo raggiunge su una spiaggia deserta, sfidandolo a duello; egli non si accorge però che sotto le vesti maschili di Filippo si nasconde Fragoletta e quindi, quando ha ragione del suo avversario, scopre in realtà di aver ucciso la donna amata. La complessità della trama, di cui abbiamo ricordato qui gli episodi essenziali, è risolta bene da Latouche, che costruisce così un vero romanzo d'avventure, con continui colpi di scena che danno un effettivo interesse al romanzo stesso. Di particolare valore è poi la ricostruzione storica, che si avvale di episodi realmente avvenuti: l'autore ricorda con entusiasmo le principali figure della Repubblica Partenopea, da Caracciolo alla nobile patriota Fonseca Pimentel, e cita frequentemente letterati come Alfieri, il che appunto dà un senso di realismo e di attualità al romanzo. Lo stile è sbrigliato e vivace, né stanca mai il lettore.