Filosofo e saggista francese. Ha intrapreso studi universitari all'Ecole Normale
Supérieure di Parigi ed ha insegnato, come titolare della cattedra di
storia dei sistemi di pensiero, al Collége de France. Elaboratore
originale e moderno di una nuova cosiddetta
archeologia del sapere, ha
incentrato la sua attenzione sul termine
episteme, indicatore del sistema
di valori e norme, individuabili attraverso la relazione fra filosofia e
produzione scientifica, mediante le quali ogni epoca definisce la propria
cultura.
F. attraverso l'analisi del potere e delle sue istituzioni, e
dopo la negazione dell'uomo come essere portatore di razionalità, ha
indirizzato il suo interesse filosofico sul
diverso, sulle istituzioni
segreganti, arrivando a nuove definizioni del potere che hanno particolarmente
attirato l'attenzione giovanile nel 1977 quando è esploso il movimento
anti-repressivo. Tra i suoi scritti vanno ricordati:
Nascita della
clinica (1963),
Storia della follia (1961),
Le parole e le
cose (1966),
L'archeologia del sapere (1969). La fase di scrittura
più recente raccoglie lo studio sulla cosiddetta "microfisica del
potere":
Sorvegliare e punire. Nascita della prigione (1975) e
Storia
della sessualità. La volontà di sapere (I volume, 1976)
(Poitiers 1926 - Parigi 1984).