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Fosforescenza.

Fenomeno cararatteristico di certe sostanze, dette fosfori, per cui queste, convenientemente eccitate da radiazioni elettromagnetiche (luce, raggi X, radiazioni ultraviolette) o da radiazioni corpuscolari (particelle di radium, ioni, elettroni, ecc.) emettono luce; le radiazioni assorbite da tali sostanze pongono gli atomi in uno stato di eccitazione tendente però a riacquistare l'equilibrio (ritrasformazione in stato di equilibrio) per mezzo dell'emissione di energia luminosa. Quando cessa l'eccitazione dovuta, per esempio, ad un fascio di luce, il materiale soggetto alla radiazione continua ad emettere luce per mezzo di radiazioni dette secondarie; questa proprietà distingue la f. dalla fluorescenza fenomeno analogo ma caratterizzato dal fatto che, col cessare dell'eccitazione, cessa anche l'emissione di luce continua anche dopo la cessazione della radiazione eccitante perché negli atomi dei fosfori, o nelle loro molecole, esistono stati metastabili, ovvero condizioni in cui non si ha un diretto ed immediato ritorno all'equilibrio ma secondo le quali il passaggio dallo stato di eccitazione allo stato di equilibrio avviene per gradi (stati di eccitazione intermedia); per tale ragione viene prolungato il tempo di emissione il cui minimo è dell'ordine di 10-8, cioè assai breve. L'intervallo di tempo necessario alla diseccitazione può durare tuttavia anche diversi giorni; questo dipende dalla qualità della sostanza eccitata. Tale durata risulta inversamente proporzionale alla temperatura del fosforo. Il fenomeno della f. viene sfruttato in vari modi: i tubi per lampade fluorescenti vengono rivestiti internamente con fosfori e questi sono anche adoperati per rendere luminosi i quadranti di orologi o di altri strumenti di misura, che diventano leggibili anche in piena oscurità. Sempre con i fosfori si fabbricano le réclames luminose. Per mezzo di sostanze fosforescenti è possibile anche rendere visibili radiazioni varie non direttamente percepibili (raggi catodici, radiazioni ultraviolette, raggi alfa, raggi gamma, raggi X). Il fenomeno diventa più intenso in presenza di raggi ultravioletti o di raggi X. Se alla sostanza fosforescente vengono aggiunte delle sostanze radioattive il fenomeno di riemissione può durare notevolmente più a lungo o diventare addirittura permanente senza che ci sia più necessità di esposizione alla luce. Anche la colorazione della luce emanata cambia con l'aggiunta di certi metalli (col manganese si ha la luce gialla, col solfuro di zinco luce verde, ecc.).