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Ford, Gerald Rudolph.

(nato Leslie Lynch King Jr). Trentottesimo presidente degli Stati Uniti. Figlio di un commerciante di lana, ricevette il nome del padre Leslie King, ma due anni dopo la sua nascita i genitori divorziarono e la madre sposò Gerald R. Ford, che adottò il piccolo Leslie King, dandogli il proprio nome. Entrato all'università del Michigan grazie a una borsa di studio ottenuta per la sua abilità come giocatore di baseball, passò in seguito a Yale, dove compì studi di carattere giuridico e, stabilitosi a Gran Rapids, nel Michigan, si orientò verso l'attività forense. Arruolatosi in Marina durante la seconda guerra mondiale, alla conclusione del conflitto entrò in politica nelle file repubblicane e nel 1948 fu eletto al Parlamento federale come rappresentante del Michigan, riuscendo poi a farsi riconfermare in tutte le successive elezioni congressuali, grazie a un efficiente apparato politico personale. Nel 1965 divenne capo della minoranza repubblicana alla Camera. Nel dicembre 1973 fu chiamato dal presidente Nixon ad assumere la vicepresidenza al posto del dimissionario Spiro Agnew, travolto da uno scandalo finanziario. In seguito al coinvolgimento di Richard Nixon nello scandalo Watergate e alle sue dimissioni, il 9 agosto 1974 F. ne prese il posto, diventando presidente degli Stati Uniti senza mai essere stato eletto dagli Americani. Un mese dopo la sua entrata in carica, concesse il perdono presidenziale a Nixon. Nel 1976 riuscì con difficoltà a conquistare la nomination repubblicana, sconfiggendo l'ex governatore della California Ronald Reagan, ma alle elezioni generali del 1977 fu battuto di misura dal democratico Jimmy Carter. Durante il suo mandato presidenziale (1974-77), dovette fronteggiare questioni scottanti quali l'affare Watergate e il ritiro delle truppe americane dal Vietnam (Omaha, Nebraska 1913 - Los Angeles 2006).