Romanzo di Ignazio Silone, pubblicato dapprima a Zurigo nel 1933 e poi in Italia
nel 1953. Fontamara è un paese immaginario degli Abruzzi, abitato da
"cafoni" da secoli assuefatti alla sofferenza. Ma ad un tratto si risvegliano:
il podestà e alcuni proprietari del vicino capoluogo hanno fatto deviare
le acque di un ruscello per irrigare le proprie campagne. I fontamaresi che si
ribellano rappresentano l'uomo che raggiunge un nuovo livello di dignità
lottando contro la violenza e le mistificazioni; l'acqua è il simbolo
vitale del diritto naturale e sacro alla libertà.