Associazione calcistica nata nel 1926 dalla fusione fra la sezione calcio della
Polisportiva Giovanile Libertas e il Club Sportivo Firenze. Dal 1929 adottò la
maglia viola con giglio bianco, simbolo della società. Esordì nel
massimo Campionato nel 1939, vincendo 2 scudetti (1955-56, 1968-69), 6 Coppe Italia
(1939-40, 1960-61, 1965-66, 1974-75, 1995-96, 2000-01), 1 Coppa delle Coppe (1960-61),
1 Coppa dell'Europa Centrale (1966), 1 Coppa di Lega Italo-Inglese (1976), 1 Supercoppa
di Lega (1996). Nel corso degli anni Ottanta si segnalò non tanto per i risultati
ottenuti in Campionato, quanto per l'acquisto del calciatore brasiliano Socrates e per aver
lanciato il fuoriclasse Roberto Baggio. Nel 1990 la
F. venne rilevata da Mario Cecchi
Gori, che subentrò alla famiglia Pontello, per dieci anni alla guida della società
viola. Retrocessa in serie B nella stagione 1992-93, l'anno successivo tornò a
militare nella massima divisione. Nel 1994 la presidenza della società gigliata venne
assunta da Vittorio Cecchi Gori. Dopo alcuni Campionati disputati con ambizioni da scudetto,
al termine della stagione 2001-02 la
F. subì la retrocessione in serie B.
Tuttavia, impossibilitata a iscriversi al Campionato cadetto 2002-03 a causa del pesante
passivo accumulato dalla società, fu costretta ad avviare la pratica fallimentare
che portò alla cancellazione definitiva dell'AC Fiorentina, dalle cui ceneri nacque
la Fiorentina 1926 Florentia ribattezzata successivamente Florentia Viola. Nel maggio
2003 la
F. rinacque grazie a Diego della Valle, presidente onorario della Florentia
Viola, che si aggiudicò all'asta il marchio della
F., consentendo così
al club toscano, nel frattempo passato dalla C2 alla C1, di iscriversi al Campionato 2003-04
con il suo nome storico e di tornare a indossare la maglia viola. Promosso d'ufficio nella
categoria cadetta (2003), al termine del torneo 2003-04 il club gigliato guadagnò la serie A
dopo aver vinto lo spareggio con il Perugia. Dopo la salvezza agguantata per un soffio nel 2004-05,
per la stagione successiva i Della Valle affidarono a Cesare Prandelli la
guida della squadra. La
F. disputò un ottimo torneo, conclusosi con il quarto posto
e il diritto di partecipare alla Champions League, mentre il suo uomo di punta, Luca Toni,
si aggiudicò il titolo di capocannoniere della serie A
con 31 reti. Coinvolta, tuttavia, nello
scandalo di "calciopoli" con l'accusa di illecito sportivo, la società viola
fu inizialmente condannata alla serie B con penalizzazione di 12 punti
da scontare nel 2006-07, subendo inoltre la penalizzazione di 30 punti
per il 2005-06. La decisione venne poi rivista dalla Corte federale
che optò per la permanenza in serie A del club viola con 19 punti di
penalizzazione, mentre restò confermata la penalizzazione di
30 punti per il 2005-06, sanzione che determinò l'impossibilità di partecipare alla Champions League 2006-07.