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Fiducia.

Sentimento di sicurezza che viene da una ferma speranza e dalla stima, e si contrappone a diffidenza. Per quanto il saper diffidare sviluppi il senso critico, eserciti la prudenza e favorisca l'uscita dalla fase dell'ingenuità infantile, non è possibile vivere socialmente, istituendo rapporti positivi, senza un minimo di f. Infatti il diffidente, oltre che a dubitare di tutto e di tutti, manca prima di tutto di f. in se stesso. Non meno pericolosa è però la f. incondizionata in se stessi che, tra l'altro, si ripercuote negativamente sui rapporti sessuali, riducendo l'amore a un diritto acquisito una volta per sempre. ║ F. in se stessi: costituisce l'ossatura dell'atteggiamento dell'individuo nei riguardi della vita. Dipende soprattutto dalla stima dimostrata nei primi anni di vita dai familiari e, successivamente, dai coetanei e dagli insegnanti, ed è influenzata positivamente dalle capacità fisiche e mentali dell'individuo. ● Psicol. - F. di base (e sfiducia di base) è il termine con cui lo psicoanalista statunitense E. Erikson (Chilhood and Society, 1963: trad. it. Infanzia e società, 1967) indica gli effetti fondamentali delle esperienze buone o cattive del comportamento materno. La f. fondamentale è il primo degli otto stadi in cui Erikson suddivide la vita dell'uomo, e corrisponde alla fase orale della teoria psicoanalitica classica. Secondo Erikson, "le madri creano un senso di f. nei loro bambini, mediante un tipo di provvidenza che combina la cura dei bisogni individuali del neonato, piena di sensibilità, con un fermo senso di fedeltà personale". Comunque, molto importanti, al fine della maturazione del senso di f., sono anche i successivi stadi di sviluppo. Un bambino che ha scarse occasioni di provare la propria capacità può sviluppare un insoddisfacente senso di f., per eccesso o per difetto. Nel caso di un eccesso di f., lo scontro con le difficoltà esterne comporta inevitabili frustrazioni, mentre nel caso di un'insufficiente f. non mancheranno sensazioni d'inferiorità. Un individuo viziato, trattato come un giocattolo o come un eterno bambino, oppure scarsamente valorizzato dall'ambiente familiare o scolastico, può assumere un comportamento rinunciatario, oppure iper-compensativo. Infatti, l'aggressività, soprattutto sessuale, il linguaggio osceno o un'assoluta sfiducia nelle proprie capacità, e un senso di inadeguatezza di fronte al proprio ruolo sessuale, sono ugualmente manifestazioni di una scarsa autostima, una mancanza di f. in se stessi. ● Dir. - Nel diritto romano classico, convenzione con la quale una persona consegnava un bene ad un'altra con l'impegno da parte di quest'ultima di usarlo ad uno scopo e di restituirlo entro un determinato tempo. Introdotto per costituire una garanzia reale al creditore, l'istituto della f. scomparve nel diritto giustinianeo sostituito col pignus. ║ F. testamentaria: con questo nome si indicano quelle disposizioni testamentarie che, fatte apparentemente in favore di una persona, riguardano in realtà altra persona, anche se espressioni del testamento possono indicare o far presumere che si tratta di persona interposta. La f. testamentaria è un tipico caso di obbligazione naturale e non è quindi ammessa azione per accertare che le disposizioni del testamento hanno carattere fiduciario: cioè chi riceve i beni è tenuto moralmente a trasferirli al vero destinatario. Tuttavia la persona interposta che ha spontaneamente eseguito la disposizione fiduciaria trasferendo i beni alla persona voluta dal testatore, non può agire per la ripetizione salvo che sia un incapace.