Attore teatrale e cinematografico italiano. Esordì nel cinema nel 1932
col film
Palio; da allora, per un ventennio, fornì al cinema
italiano la sua maschera recitativa segnata dalla forza virile,
dall'autorità, dalla combattività; al cinema diede anche la sua
recitazione asciutta moderna, esente da ogni impostazione enfatica o retorica.
Raramente, tuttavia, ebbe parti di primissimo piano o, per meglio dire, non
arrivò mai ad essere un "divo" - a differenza dei suoi contemporanei
Ninchi e Giachetti che ottennero in qualche misura la celebrità - ma
dimostrò sempre un grande impegno, una padronanza assoluta del mestiere e
una serietà professionale che lo hanno fatto altamente apprezzare anche
nel teatro, nel quale aveva partecipato a importanti formazioni, oltre a formare
una sua compagnia di prosa. Fu con Gasmann-Torrieri-Zareschi; lavorò al
Piccolo di Milano (nel
Giulio Cesare diretto da Strehler); nella
compagnia del Nuovo Teatro (in
Roma di Palazzeschi); allo Stabile di
Torino (in
Liolà di Pirandello); ebbe ruolo importante in
Il
potere e la gloria di Graham Greene. Passò poi alla televisione, dove
anche i giovani ebbero la fortuna di conoscerlo e di ammirarlo. I suoi film
più importanti furono:
La signora di tutti (1934);
Cavalleria (1936);
Luciano Serra, pilota (1938);
Ettore
Fieramosca (1938);
Piccolo alpino (1940);
L'uomo della legione
(1940);
Giarabub (1942);
La carne e l'anima (1944);
Il diavolo
bianco (1948);
Senza bandiera (1951);
Il conte Aquila (1956).
È suo figlio l'attore Paolo Ferrari (Roma 1894-1974).