Pittore e architetto italiano. È considerato il maggior pittore
piemontese del'500. Riunì nel suo stile elementi leonardeschi e influssi
del Bramantino, esprimendo un sentimento tendenzialmente popolaresco. La sua
pittura si caratterizzò per l'esuberanza e la spontaneità dei
soggetti. Uno dei primi lavori è databile all'ultimo Quattrocento, la
tomba della
Crocefissione (Museo di Varallo). Intorno al 1505 il pittore
compì un'impegnativa decorazione murale al convento delle Grazie, di cui
purtroppo sono rimasti solo pochi frammenti. Del 1511 è il Polittico
della
Collegiata d'Arona, di ampio respiro, a carattere
rinascimentale-arcaico. Il primo lavoro completamente superstite è il
ciclo di affreschi alle Grazie di Varallo, con 21
Storie del 1513, in cui
sono riconoscibili le suggestioni di Sodoma, Perugino, Dürer, rielaborate
sull'acquisito insegnamento leonardesco. I differenti caratteri sono però
mirabilmente fusi da una straordinaria capacità narrativa, versatile e
spigliata. Eccellente è il
Polittico in San Gaudenzio di Novara,
eseguito tra il 1514 ed il 1515. Successivi significativi lavori sono il
Polittico di San Gaudenzio di Varallo e l'
Adorazione con
cardinale, conservata a Saratoga (Stati Uniti).
F. ricevette
l'incarico di avviare, al Sacro Monte di Varallo, una vasta opera di
architettura, scultura e pittura. Nel 1528 si trasferì a Vercelli. In
questa città realizzò i dipinti per la chiesa di San Cristoforo,
comprendenti la
Pala della Madonna degli aranci e due serie di affreschi:
le
Storie della Maddalena e le
Storie della Vergine. Esaminando la
successiva attività del pittore è possibile supporre una breve
crisi artistica negli anni seguenti il 1530. A questo periodo appartengono
l'affresco del
Concerto d'angeli (Cupola del Santuario di Saronno), le
tavole dello
Sposalizio e della
Fuga in Egitto (duomo di Como), il
Calvario (Torino). La vitalità di
F. prevale sulla naturale
stanchezza e l'ultimo periodo della sua produzione vanta opere sincere e
commosse. Notevoli sono gli affreschi a Milano in Santa Maria delle Grazie e in
Sant'Ambrogio, come quelli eseguiti in Santa Maria della Pace, ora a Brera
(Valduggia, Vercelli 1470 circa - Milano 1546).