(
Felix Holt, the Radical). Romanzo di George Eliot (Mary Ann Evans,
1819-1880) (V.) pubblicato nel 1866 e ricco, pur
nella caratteristica problematica e nei consueti moduli narrativi, di numerosi e
pesanti intrecci di stampo prettamente melodrammatico. Felice Holt é un
giovane riformista, pieno di nobili sentimenti e di abnegazione, che ha scelto
di essere un umile artigiano per poter dimostrare concretamente ai propri
compagni di lavoro che potranno sperare in un miglioramento delle loro
condizioni solo se cercheranno di fare affidamento sulla propria educazione e
sulla propria capacità di pensare senza dar tanto retta a questo o quel
programma legislativo. Di contro a questo paladino della buona volontà e
delle belle e serene speranze sta la figura di Harold Transome, ricco uomo
politico radicale, onesto a modo suo, ma portato alle transazioni e ai
compromessi pur di ottenere un seggio in parlamento. L'eroina del romanzo,
Esther, è combattuta al suo interno in quanto tanto l'uno che l'altro
desiderano averla: alla fine però Felice e la sua povertà avranno
la meglio sulla ricchezza di Harold. All'interno di tutta la vicenda si
intreccia la complicata situazione di due incerte paternità, che
contrappongono anch'esse, secondo una logica tipicamente puritana e manichea, il
bene ed il male, rispettivamente rappresentati dalle storie di Rufus Lyon,
pastore della setta degli Indipendenti e presunto padre dell'eroina di tutta
l'azione, e di lady Transome, madre colpevole di Aroldo, cui è dato di
scoprire il proprio sconosciuto genitore nella figura dell'odiato uomo di
fiducia della sua famiglia, l'avvocato Jermyn.