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Fattore Rh.

Med. - Particolare antigene scoperto nel 1941 da K. Landsteiner e A.S. Wiener nei globuli rossi della scimmia Macacus rhesus e successivamente riscontrato anche nel sangue umano. è una sostanza costituita da tre frazioni diverse dette RhO, Rh' e Rh", che, se immessa nel sangue di altri individui, determina la comparsa di agglutinine specifiche funzionanti come anticorpi distruttori dei globuli rossi (malattia emolitica). Rispetto al f. Rh la popolazione umana viene suddivisa in due grandi categorie: gruppo Rh + (positivo), nel quale il f. Rh è presente per ereditarietà; gruppo Rh - (negativo) che ne è sprovvisto. Grande importanza ha il f. Rh in medicina, soprattutto in gravidanza. Quando il sangue della gestante è Rh-negativo e quello del feto è invece Rh-positivo (perché derivato dal padre Rh +), alcuni globuli rossi del bambino attraversano la barriera placentare e passano nell'organismo materno, che reagisce producendo anticorpi contro l'Rh. Se si tratta della prima gravidanza, raramente le conseguenze sono gravi perché la produzione di anticorpi è ancora molto scarsa; nel caso invece di una seconda gravidanza gli anticorpi passano nel sangue del nascituro e distruggono i globuli rossi, causando l'eritroblastosi (V.). La vita del neonato può essere salvata intervenendo prontamente con una trasfusione di tutto il sangue. Se il pericolo di morte del feto viene avvertito al settimo mese di gestazione, si provvede al parto prematuro mediante il taglio cesareo; se la gravidanza non ha ancora raggiunto il settimo mese, occorre procedere a una trasfusione di sangue sano direttamente nel feto. Recentemente è stato messo a punto un sistema di prevenzione della malattia emolitica basato sulla somministrazione di un siero anti-Rh alle madri Rh-negative portatrici di un feto Rh-positivo: il siero, che viene somministrato alla madre subito dopo il parto, ha la proprietà di distruggere i globuli rossi Rh-positivi prima che questi possano innescare la reazione immunitaria.