(dal latino
fastus, der. di
fas: lecito). Parte del calendario
romano sulla quale erano segnati, mese per mese e giorno per giorno, le feste, i
giochi e i comizi. Fu istituita da Numa, che ne affidò la redazione ai
pontefici, i quali, in epoca posteriore,divisero i giorni in
fasti e
nefasti, vale a dire in giorni nei quali era
permesso o
proibito far cause o convocare comizi. Tenuti segreti dai pontefici,
assicuravano a questi ultimi un potere notevole: solo nel 306 a.C. lo scriba
Cneo Flavio, che aveva in custodia i
f. pontificiali, li copiò e
li pubblicò nel Foro, affinché ognuno sapesse quando poteva
muovere causa. I
f. consolari o
grandi f. o
marmi
capitolini erano tavole sulle quali venivano incisi i nomi dei consoli e dei
dittatori, anno per anno, insieme alle guerre, alle vittorie, ai trattati di
pace, ai giochi secolari, ecc. I
f. calendari indicavano le feste civili
e religiose. Quelli compilati per la
campagna, davano anche notizia dei
mercati, dell'allungarsi e dell'accorciarsi delle giornate e un buon numero di
prescrizioni agricole.