Momento di sviluppo di un avvenimento storico, della vita di un fenomeno; ciclo.
● Elettr. - Variazione periodica di una corrente alternata. Se nel
circuito vi è un'unica serie di queste variazioni periodiche, la corrente
è detta
monofase; se invece vengono generate, entro circuiti
paralleli, due o più serie di dette variazioni, si hanno correnti
bifasi, trifasi, polifasi. Le correnti trifasi vengono generate da
appositi alternatori, e servono ad azionare i motori
asincroni trifasi,
derivati dall'applicazione del campo magnetico rotante di Galileo Ferraris.
● Astron. - Aspetto con cui ci si presentano la Luna ed i pianeti, secondo
la loro posizione rispetto al sole. ║
F. crescente:
f. in
cui, fra il novilunio e il plenilunio, la luna mostra alla terra una falce
crescente. ║
F. calante:
f. in cui, fra il plenilunio ed il
novilunio, la luna presenta una metà del suo emisfero illuminato. ║
Nel linguaggio psicoanalitico il termine indica quei periodi attraverso i quali
passa, nel suo sviluppo naturale, la sessualità prepuberale. Nei
nevrotici adulti spesso si riscontra un arresto o una regressione della
sessualità a una
f. infantile. Il periodo pregenitale, che va
dalla nascita alla prima infanzia (3-4 anni) è caratterizzato da due
f.; nella prima si ha il predominio della
libido orale, nella
seconda di quella anale. Segue poi la
f. fallica in cui i genitali
assumono un'importanza predominante. ║
F. orale (o
cannibalica): primo stadio attraversato dallo sviluppo della
libido durante il quale le labbra e la bocca costituiscono le zone
erogene principali. L'attività sessuale non si distingue pertanto ancora
dall'assunzione del cibo; ma anche quando il bisogno di nutrizione è
soddisfatto, il desiderio del piacere sensoriale spesso continua (specie quando
per varie ragioni il tempo dedicato all'allattamento è raccorciato),
così che il bambino grida e protesta quando viene allontanato dal seno
materno o dal poppatoio, acquietandosi quando gli viene messo in bocca il
succhiotto o provvede da solo a prolungare l'eccitazione locale succhiandosi il
dito. è questo un atto che diviene frequentemente abituale e può
continuare come compensazione alle delusioni dell'infanzia. Esso si presenta,
inoltre, come forma di regressione in individui di ogni età socialmente
immaturi. Anche il piacere di mordere denota una certa regressione allo stadio
sadico-orale, cioè a quel periodo in cui, con la crescita dei denti, si
manifestano i primi, naturali impulsi sadici. Il fatto che fra quelle
popolazioni primitive dove generalmente i bambini vengono allattati ogni volta
che piangono sia pressoché assente l'abitudine di succhiarsi il dito,
conferma la teoria psicanalitica sulle delusioni infantili, in particolare sulle
tendenze del bambino insoddisfatto delle proprie esperienze di poppante e sui
rapporti intercorrenti fra le attività infantili dell'allattamento (e del
divezzamento, quale privazione simbolica di affetto e di sicurezza) e il
carattere dell'individuo adulto. ║
F. anale (o
escretoria):
seconda
f. pregenitale (2-3 anni) caratterizzata dalla concentrazione
della
libido nelle membrane mucose anali. Il bambino, infatti, non solo
soddisfa i suoi bisogni corporali con piena disinvoltura e senza alcun ritegno,
ma prova un intenso piacere erogeno nell'esercizio della defecazione. Va tenuto
conto che gli escrementi non hanno per il bambino niente di ripugnante, ma anzi
egli trova in essi un pregio simile a quello che l'adulto attribuisce alle cose
di cui fa
dono ad altri (Freud). Essi rappresentano quindi per il bambino
un segno di amore. Pertanto le soddisfazioni e le delusioni infantili,
intimamente connesse con questi atti (soprattutto i riconoscimenti o le
punizioni ad essi legati), non mancano di influire sullo sviluppo psico-sessuale
dell'individuo. Infatti, come conseguenza di un atteggiamento repressivo, le
funzioni escretorie possono acquistare un valore emotivo sproporzionato rispetto
al loro interesse intrinseco. Certi tratti caratteriali, come l'avarizia e il
collezionismo, o tendenze sadiche latenti, sono attribuiti dalla psicanalisi ad
una fissazione alla
f. anale, così come certe tendenze erotiche
deviate sono considerate come una regressione alla stessa fase. Inoltre, le
ansietà provocate da una rigida educazione delle funzioni escretorie
possono trasferirsi alla zona sessuale, per la vicinanza e la stretta
associazione tra organi escretori e genitali. Certe avversioni sessuali,
infatti, si sono spesso formate in seguito a tabù imposti nei riguardi
dell'escrezione. ║
F. fallica: periodo nella vita del bambino in
cui le energie della
libido si concentrano sui genitali. Nella
f.
fallica, che ha inizio verso i cinque anni, comincia infatti un primo
coordinamento di tutti i desideri di piacere nella funzione sessuale. La
f. fallica, per quanto propriamente infantile, è pertanto
già molto simile alla struttura definitiva della vita sessuale (
f.
genitale). Nominalmente essa riguarda solo il genitale maschile
(
phallus), ma è altrettanto riscontrabile nelle bambine in cui,
durante tale
f., il clitoride si presenta come la zona erogena dominante,
pur non essendo destinata a rimanere tale, poiché con lo sviluppo
puberale della femminilità cede gran parte delle proprie prerogative alla
vagina. ║
F. genitale: periodo in cui avviene la definitiva
organizzazione sessuale, con la concentrazione della
libido sui genitali.
Tale
f. si distingue da quella fallica, in quanto riferita
particolarmente all'organizzazione sessuale femminile, che si completa soltanto
dopo la pubertà ed è perciò ritardata rispetto a quella
maschile (Freud). Va comunque rilevato che molto prima che il normale sviluppo
dell'individuo concentri le sensazioni sessuali principalmente sui genitali,
questi rivestono già grande importanza per la
libido del bambino,
tanto che ancor prima dei due anni si possono osservare delle erezioni
spontanee. Già nella prima
f. pregenitale vi è pertanto una
correlazione fra l'allattamento e l'attività sessuale, per cui, data la
natura polimorfa delle prime
f., la manipolazione dei genitali equivale
nei bambini piccoli al succhiamento del dito o viceversa. Inoltre, quando un
bambino, crescendo, non abbandona l'abitudine di succhiarsi il dito, questa
può trasformarsi in una forma mascherata di masturbazione. Secondo Freud
le forme di autoerotismo, sia esso orale, escretorio o genitale, possono
rappresentare una
f. naturale molto importante nella psicologia
dell'individuo, soprattutto nel suo distacco psicologico dagli adulti. Infatti,
l'assenza della frigidità e dell'impotenza presso certe comunità
in cui l'autoerotismo del bambino non subisce repressioni, lascia supporre che
le pratiche autoerotiche aiutino il bambino a superare la propria condizione di
dipendenza dalla madre e ad acquistare fiducia in se stesso.
Illustrazione schematica delle fasi lunari