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VITA DEGLI ANIMALI - PESCI - FARINGOGNATI

INTRODUZIONE

Uno scarso numero di pesci si distingue dagli altri, specialmente perché le ossa faringee inferiori sono saldate in un solo osso impari.
Fra le poche famiglie dell'ordine se ne trova una sola che abiti i fiumi; le altre vivono nel mare ed a preferenza nei siti rocciosi, e sono specialmente abbondanti nelle acque delle basse latitudini. Non ha molta importanza per l'alimentazione.
Pesce arlecchino

CICLOLABRI

I Ciclolabri sono pesci notevoli per le squame e lo splendore delle tinte. La forma si distingue poco da quella degli altri pesci fluviali comuni.
Non si osserva in altre famiglie tanta differenza nei colori come fra i Ciclolabri.

LABRO PAVONE (Labrus mixtus)

Rappresenta i ciclolabri e si distingue per grosse labbra, carnose, doppie, denti mascellari conici, opercoli e preopercoli senza spine o senza dentature, rivestiti di squame, ed in particolare per la differenza di colore del maschio e della femmina. Il maschio è di un verde scuro, striato di turchino. La femmina, invece, presenta sul fondo rossiccio della parte posteriore del dorso tre macchie scure. La lunghezza è di 30 centimetri, raramente di più, il peso da 1000 a 1500 grammi.
Dal Mediterraneo si spinge attraverso l'Oceano Atlantico verso il nord sino alle coste della Gran Bretagna e della Norvegia. La pesca presenta poche difficoltà, perché tutti i ciclolabri si prendono facilmente all'amo; tuttavia la carne è poco stimata.

TINCA DI MARE (Crenilabrus melops)

La Tinca è un pesce di 18 centimetri di lunghezza. Il suo colore dominante è un bel verde che tende all'azzurro sul dorso, con un riflesso dorato.
Questa specie è diffusa dal Mediterraneo all'Oceano Atlantico e sino alle acque d'Inghilterra; abita indifferentemente i fondi rocciosi o sabbiosi; si alimenta quasi esclusivamente di piccoli crostacei.

LABRO GIULITE o DONZELLA DEL MEDITERRANEO o DONZELLA ZIGURELLA (Julis mediterranea)

Il nome di «Pesce Iride», con cui viene chiamato, gli compete a buon diritto: è difficile dare una descrizione dei colori, che sembrano diversi a seconda della luce. Superiormente è azzurro-verdiccio con una larga fascia longitudinale di colore arancio, i fianchi presentano, su fondo argenteo, strisce longitudinali color viola. La testa è giallo-bruna con riflesso azzurro ed argenteo. La lunghezza oltrepassa raramente i 18 centimetri.
Questo pesce è comune nei Mediterraneo e nell'Atlantico e, talvolta, viene anche preso sulle coste d'Inghilterra; mangia conchiglie e pesciolini; in primavera si riproduce, e si prende con la lenza.

EPIBOLO INSIDIATORE (Epibuls insidiator)

Misura in lunghezza da 26 a 28 centimetri; è rosso superiormente, verdiccio con riflesso giallo sui fianchi. Vive nei mari delle Indie e può protendere il suo muso come una proboscide.

PAPPAGALLO MARINO (Scarus cretensis)

Ha forma ovale, non dissimile a quella di una grossa carpa, ma la pinna caudale è molto più grande. E' rosso porporino, i fianchi sono violacei su fondo roseo; le pinne pettorali e ventrali sono giallo-arancio con linee azzurro-violacee, la pinna caudale inoltre ha un margine bianco. La lunghezza oltrepassa i 30 centimetri; vive soprattutto nei fondali marini vicino agli scogli.
L'arcipelago greco è la patria del Pappagallo Marino.

SCOMBERESOCIDI

Gli Scomberesocidi sono anacantini, con un pezzo d'osso faringeo saldato, ed una serie di squame carenate da ogni parte del ventre, di cui le pinne ventrali hanno solo raggi articolati.

AGUGLIA COMUNE (Belone vulgaris)

E' notissima, perché diffusa in tutti i mari d'Europa; giunge alla lunghezza di un metro e più ed è superiormente verde-azzurriccia, ed inferiormente di color argento.
Questo pesce balza fuori dell'acqua nella posizione verticale e ricade tuffando per prima la coda.
Sebbene l'Aguglia, tolta dall'acqua, spanda un odore sgradevolissimo e dia una carne magra e coriacea che serve per lo più d'esca all'amo, tuttavia le si dà una caccia assidua.
Per pescarla, si fa uso o della rete da aringhe o della lenza, o di una fiocina armata di venti punte.

LUCCIO SAURO (Sairis saurus)

E' un pesce lungo da 30 a 40 centimetri, d'un lucente colore bianco argentino sulle guance e sugli opercoli. Superiormente è azzurro scuro, nella parte inferiore è bianco-argento.
Il Luccio Sauro si trova soltanto nell'Oceano Atlantico, perché si considera come una specie distinta il pesce del medesimo genere che esiste nel Mediterraneo. Nuota nell'acqua profonda e ricorda sotto molti aspetti gli esoceti; sempre socievole, si raduna sovente in veri eserciti, e compare allora a fior d'acqua.
La sua carne è molto grassa e gustosa e ha molta affinità con quella dello scombro, per cui questo esemplare è preda molto ambita dei pescatori.

EMIRANFO DEL BRASILE (Emiramphus brasiliensis)

Giunge alla lunghezza di 30 o 40 centimetri; superiormente è di un turchino scuro, bianco argento sui fianchi ed inferiormente, verde sulla mascella inferiore e lungo la linea laterale.
L'area di diffusione di questo pesce si estende dalle acque dell'America meridionale ad una vasta parte dell'Oceano Atlantico.
Con la carne piuttosto grassa di un suo affine, che vive nelle acque delle Indie, si confezionano piccole salsicce, d'un sapore squisito.

ESOCETI o RONDINELLE

Il principale carattere degli Esoceti consiste nella straordinaria espansione delle pinne, specialmente delle pinne pettorali appuntite, la cui lunghezza è pari a circa due terzi della lunghezza totale del corpo, e che si muovono agevolmente. Ad eccezione delle pinne, gli Esoceti presentano con le aringhe una certa rassomiglianza, che giustifica il nome dato loro di Aringhe Volanti.
Delle parti interne, la vescica natatoria sorprende per la enorme sua mole. In pesci lunghi da 15 a 16 centimetri, la vescica natatoria, lunga 82 millimetri e larga 3 millimetri, conteneva 17 centimetri cubi d'aria.
Le diverse specie di Esoceti si somigliano e sembrano condurre lo stesso genere di vita. Abitano i mari situati fra i tropici o nella zona temperata, e tutto l'Oceano, ove il loro numero è sterminato. Non ricercano le coste e si trovano più facilmente lontano dalla terra che non vicino. Gli Esoceti sogliono balzare, e, finché non abbiano uno speciale punto d'appoggio, si alzano alquanto sul livello del mare; non percorrono un lungo tratto, ma ricadono subito. L'uno tien dietro all'altro con tale speditezza che sembra sia sempre il medesimo che seguiti a sfiorare le onde, dandosi una nuova spinta, e spiccando un nuovo salto. Finché nessun pericolo minacci, questo «volo» è sicuro, e molto simile a quello dell'uccello; ma se il pesce volante è incalzato da nemici, o spaventato da qualche vascello, il suo movimento assume carattere d'ansietà, d'irregolarità, di rigidezza e ha qualche cosa d'impacciato.
La moltiplicazione di questi animali dev'essere straordinaria, poiché, malgrado la persecuzione cui sono fatti segno dai loro numerosi nemici, il loro numero è ancora così grande.
Gli Esoceti schivano con cura di giorno l'incontro di un vascello, ma di notte vengono sovente ad imbattervisi contro, attratti senza dubbio dalle lanterne. Sulle coste dell'America meridionale e centrale la loro carne passa a buon diritto per una squisita vivanda.

RONDINELLA CHIARA (Exocoetus evolans)

La sua lunghezza raggiunge 45 centimetri. Superiormente è azzurra, inferiormente bianco-argento; la pelle delle pinne pettorali ha un bel colore azzurro trasparente. Nella pinna dorsale sono 11 raggi, nella pettorale 15, nella ventrale 6, nella anale 9, nella caudale 22.

RONDINELLA SCURA (Exocoetus evolans)

E' più grande; misura 52 centimetri, ha le pinne pettorali più brevi, ma rassomiglia per il resto alla sua affine.
Le due specie si trovano nei mari d'Europa.