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Farel, Guillaume.

Riformatore svizzero di origine francese. Studiò a Parigi subendo l'influenza dell'Umanesimo religioso di Lefévre d'Etaples. Iniziò allora un'opera polemica contro il culto della Vergine e dei santi, che contribuì al fallimento del suo tentativo di accordarsi col vescovo G. Briçonnet per riformare la Chiesa di Meaux. Esiliato, iniziò un'intensa attività di predicazione, che nel 1524 gli costò l'espulsione da Basilea. Dovunque, tuttavia, per l'efficacia della sua predicazione, riuscì a dar vita a nuclei di riformati. Stabilitosi a Ginevra verso il 1533, nel 1537 vi ottenne il diritto di cittadinanza. Sostenne Calvino sin dalle sue prime lotte e lo incitò a portare la sua attività dal piano intellettuale a quello politico e a gettare le basi del suo sistema teocratico. Espulso, insieme con Calvino, da Ginevra, nel 1538, nel 1552 si ritirò a Neuchatel fondandovi una Chiesa di stretta osservanza calvinista. Assai più importante che non le sue opere (De vrai usage de la Croix de Jesus Christ, 1540; Traité de la Ce ne, 1555), è la sua corrispondenza con Calvino (Gap, Delfinato 1489 - Neuchâtel 1565).