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Fanarioti.

Così erano chiamati i Greci stabilitisi a Costantinopoli nel 1453 circa, e che abitavano il quartiere detto Fanar (V.) dove, dallo stesso anno, ebbe anche sede il Patriarcato ecumenico. In seguito furono detti F. i membri delle principali famiglie greche o grecizzate che erano riusciti ad esercitare per un lungo periodo una grande influenza sugli affari dell'Impero Ottomano. Nei primi tempi i Greci di Fanar avevano fornito al governo di Istanbul dei veri "corrispondenti esteri" cioè degli elementi, ottimi conoscitori delle lingue europee, incaricati di tradurre i vari atti diplomatici fra la Turchia e gli altri Paesi del continente europeo. Con i Panajoti Nikusi, poi, i F. divennero, dal 1669 ai primissimi anni dell'800, gli interpreti ufficiali del Divano con il nome riconosciuto di Dragomanni. Abilissimi negli affari, saggi ed accorti in politica, essi ebbero ben presto parte importante nell'amministrazione ottomana tanto che nel 1709 il F. Nicola Maurocordato ebbe, dal sultano, la carica di voivoda della Moldavia, al posto di un principe locale. Con la rivolta greca del 1821, da essi stessi istigata, i F. perdettero la loro potenza ed ogni autorità.