eXTReMe Tracker
Tweet

Estonia.

Repubblica (45.227 kmq; 1.370.000 ab.) dell'Europa settentrionale. Confina a Est con la Russia, a Sud con la Lettonia, a Nord e a Ovest si affaccia sul Mar Baltico. Capitale: Tallinn. Città principali: Pärnu, Narva, Kivioli, Tartu, Kothla-Järve. Ordinamento: Repubblica parlamentare unicamerale. Moneta: corona estone. Lingua: estone, appartenente al gruppo ugro-finnico; è diffuso anche il russo. Religione: luterana. Popolazione: è formata in maggioranza da Estoni (65,3%) del gruppo finnico occidentale, affiancata da minoranze di Russi (28,1%), Ucraini (2,5%), Bielorussi (1,5%), Finni (0,9%), Lettoni (0,2%), Polacchi (0,2%).

GEOGRAFIA

L'E. è costituita da una tozza penisola a coste molto frastagliate, che si affaccia sul Mar Baltico; è orlata da numerosissime isole, fra cui le maggiori sono Hiiumaa, Saaremaa e Muhu. Geologicamente il suolo dell'E. è costituito da un lembo del Bassopiano Sarmatico segnato dalle glaciazioni del Quaternario, e perciò quasi totalmente pianeggiante. Il territorio è cosparso di un gran numero di paludi e laghi, fra cui i principali sono il Peipus e il Vörts; il fiume più importante è l'Ema. Le foreste si alternano a praterie e boscaglie, mentre il clima è di transizione fra il marittimo e il continentale; le regioni costiere hanno temperature più miti di quelle interne.
Cartina dei Paesi Baltici

Panorama di Tallinn


ECONOMIA

Le principali risorse dell'E. sono l'agricoltura (la parte settentrionale del Paese è coltivata a cereali, patate, lino ed erbe foraggere), la produzione di legname e l'allevamento bovino e suino; importante è anche la pesca, che ha il suo centro a Pärnu. Sono rilevanti le risorse minerarie: a Kothla-Järve si estraggono scisti bituminosi, impiegati dalle industrie chimiche (oli greggi, catrame, benzina), gas naturale e fosforite. Le industrie principali sono quelle del legno, della gomma, della cellulosa, della carta, calzaturiere, meccaniche, tessili, elettroniche e le distillerie.

STORIA

Gli Estoni si organizzarono in piccoli Stati federati dai primi secoli dell'era cristiana e, nei secc. IX-XII, si scontrarono con Vichinghi, Russi, Danesi e Svedesi. Nel 1219 il re di Danimarca Valdemaro II occupò la parte settentrionale della regione, fondando la città di Reval (oggi Tallinn). Nel 1345, il sovrano danese Valdemaro IV vendette i propri territori all'ordine dei cavalieri teutonici, che controllavano la regione meridionale. Questi ultimi e la Lega anseatica dominarono l'E. fino al 1561; successivamente la parte meridionale fu governata dalla Polonia, mentre la nobiltà tedesca prese possesso delle aree rurali, godendo della protezione della Corona svedese. Dal 1645 l'intero Paese passò sotto il dominio svedese e conobbe un secolo di grande prosperità. Nel 1721, con il Trattato di Nystad, l'E. venne ceduta alla Russia e lo zar Pietro il Grande restituì alla nobiltà gli antichi privilegi. Nel corso della dominazione zarista l'E. fu sottoposta a una politica di russificazione, che vanificò ogni sua aspirazione alla costituzione di uno Stato nazionale. Solo in concomitanza con la Rivoluzione russa del 1905, si assistette a un primo risveglio della coscienza nazionale, manifestatosi con ripetute rivolte popolari, che vennero soffocate nel sangue dalle forze zariste. La Rivoluzione russa del febbraio 1917 consentì all'E. di costituirsi in Stato autonomo (aprile 1917); nel 1918, in seguito alla Rivoluzione d'Ottobre, si dichiarò Repubblica indipendente, riconosciuta formalmente dal Governo sovietico solo nel febbraio 1920 con la Pace di Tartu. All'indipendenza fece seguito un lungo periodo di instabilità politica. Nel giugno 1940, l'URSS invase l'E. e le Repubbliche baltiche di Lituania e Lettonia e il 6 agosto 1940 il Paese venne incorporato nell'URSS con il nome di Repubblica socialista sovietica d'E. Occupata nell'agosto 1941 dalle truppe tedesche, tornò sotto il controllo sovietico nel settembre 1944. Insieme a Lituania e Lettonia, l'E. fu una delle prime Repubbliche sovietiche a esercitare, nel corso degli anni Ottanta, forti pressioni per ottenere l'indipendenza, in aperto contrasto con il Governo centrale. Il 16 novembre 1988, sull'onda delle proteste nazionaliste che interessarono l'intera URSS, il Parlamento estone proclamò la Repubblica d'E. (che Mosca non riconobbe), autonoma per tutti i settori tranne difesa e politica estera. Le elezioni del marzo 1990 furono vinte dal Partito indipendentista Fronte Popolare, i cui leader Arnold Rüütel ed Edgar Savisaar furono eletti rispettivamente presidente e primo ministro dell'E. Nello stesso mese il Paese proclamò la propria sovranità e l'8 maggio l'indipendenza (riconosciuta da Mosca solo il 6 settembre 1991). Il 28 giugno 1992 fu emanata la nuova Costituzione, che instaurò un regime di tipo parlamentare. Il 5 ottobre 1992 fu eletto presidente Lennart Meri (riconfermato il 7 ottobre 1996). In occasione delle elezioni politiche del 1995 si affermò il Partito della coalizione e unione rurale, di centro-sinistra. I grandi sviluppi compiuti dall'economia estone indussero la Commissione europea (1997) a inserire il Paese nel primo gruppo dei prossimi membri dell'Unione europea. Nel febbraio 1998 l'E., la Lettonia e la Lituania firmarono un accordo di collaborazione con gli Stati Uniti, in base al quale Washington si impegnò ad appoggiare l'ingresso di questi tre Stati nella NATO (prevista per il 2003). Ciò portò la Russia ad annunciare che avrebbe normalizzato le sue relazioni con le Repubbliche baltiche, a condizione che queste regolassero la situazione delle minoranze di lingua russa. Le elezioni legislative del 7 marzo 1999 decretarono la vittoria del Partito di centro e la formazione di un nuovo Governo di centro-destra guidato dall'ex primo ministro Mart Laar. Il Gabinetto Laar accelerò il processo di liberalizzazione economica, tramite una politica di privatizzazioni, una maggiore apertura agli investimenti stranieri e una stretta collaborazione con la Finlandia, trait d'union con l'Unione europea. Le elezioni presidenziali tenutesi il 21 settembre 2001 sancirono la nomina di Arnold Rüütel, presidente del Soviet supremo dal 1983 al 1990, che aveva svolto un ruolo di primo piano nella stesura della dichiarazione di indipendenza dell'E. nel 1990. L'8 gennaio 2002, in seguito a scontri nella coalizione di maggioranza, il primo ministro Laar si dimise e venne sostituito da Siim Kallas (leader del Partito della riforma), che si trovò a guidare una coalizione eterogenea, costituita dal suo partito di centro-destra (neoliberale, vicino al mondo degli affari) e dal Partito di centro (populista). Il Partito di centro vinse le elezioni legislative del 2 marzo 2003, guadagnando una debole maggioranza che gli assegnò lo stesso numero di seggi parlamentari del partito di centro-destra Res Publica. A un mese dalle votazioni, il Parlamento estone insediò come primo ministro Juhan Parts, capo di Res Publica. La nuova coalizione governativa risultò costituita da Res Publica e dal Partito della riforma. Alla fine del 2002 l'E. venne ufficialmente invitata a entrare nella NATO (durante il vertice di Praga del 21 novembre) e nell'Unione europea (durante il vertice di Copenaghen dell'11-12 dicembre). Con il referendum tenutosi il 14 settembre 2003, il 63% dei votanti si dichiarò favorevole all'adesione all'Ue, il cui ingresso avvenne il 1° maggio 2004. Poche settimane prima, il 29 marzo 2004, l'E. era stata ammessa anche nella NATO. Nell'aprile 2005, in seguito alle dimissioni di Parts, il presidente Rüütel nominò primo ministro Andrus Ansip, che si pose a capo di un Governo di coalizione formato da Partito di centro, Partito della riforma e Unione del popolo.

LETTERATURA

Le prime opere a stampa in lingua estone, nel XVI e XVII secolo, furono la Bibbia e altri scritti a carattere religioso. Per il sorgere di una letteratura laica estone bisogna attendere il XIX sec., quando lo scrittore Friedrich Kreutzwald raccolse leggende e narrazioni anonime, componendo un'epopea: Il figlio di Kalev, che costituisce tuttora il poema nazionale estone. Tale entusiasmo nazionale e romantico venne però frenato, alla fine del secolo, dalla politica zarista di russificazione. La rinascita letteraria avvenne dopo la rivoluzione del 1905, con il poeta impressionista Juhan Liiv e lo scrittore realista Eduard Vilde, il miglior romanziere estone. Il periodo sovietico portò a una divisione delle tendenze artistiche: da una parte l'estetica individualistica, che ebbe come esponenti Ants Oras e Betti Alver, dall'altra il realismo populista, rappresentato da Albert Kivikas e August Jakobson.