eXTReMe Tracker
Tweet

Erotismo.

Termine usato per indicare tutto ciò che rientra nella sfera dell'erotico: carattere erotico, sentimento erotico, interesse per i problemi erotici, ecc. Spesso questo termine viene impropriamente usato come sinonimo di sessuale e anche di pornografico, confondendo in tal caso l'erotico con l'osceno. Inoltre, si parla di e. per indicare forme di esasperato compiacimento per le descrizioni riguardanti la sfera sessuale, con riferimento particolare alla letteratura. L'e. si distingue dalla sessualità in quanto, mentre questa è comune a tutti gli animali sessuati, l'attività erotica è comune solo all'uomo e comporta, oltre alla ricerca di piaceri particolarmente raffinati, una ricerca psicologica indipendente dal fine naturale insito nella sessualità. Se si considerano i fenomeni della vita erotica come una serie di stratificazioni, ne risulta che gli strati più profondi e basilari, spesso nascosti nell'inconscio, sono quelli del sesso, gli strati più alti quelli della vita spirituale. I fenomeni erotici risultano dalla connessione organica tra i vari strati della personalità. Pertanto, l'e., nelle sue forme più complete, è il risultato dell'unione tra l'attrazione istintiva e primordiale, o biologica, propria della sessualità, e l'attrazione psicologica e spirituale, tra due persone, in genere di sesso opposto. Nell'e. si attua la completezza dell'amore che risulterebbe devitalizzato, se circoscritto alla sfera puramente spirituale, e che rimarrebbe anonimo e indistinto, se circoscritto alla sfera puramente istintuale. ║ E. infantile o pregenitale: espressione indicante le fasi dello sviluppo psicosessuale dell'infanzia. Nel bambino le differenziazioni tra le sensazioni piacevoli degli organi genitali e quelle provate dalla stimolazione di altre regioni del corpo sono notevolmente meno accentuate che nell'adulto, così come la distinzione tra le varie funzioni corporali. Per esempio, mentre nell'adulto il piacere della nutrizione è nettamente distinto da quello sessuale, nel bambino piccolo tutte le sensazioni piacevoli confluiscono in uno stato di generale soddisfazione e benessere. La psicoanalisi ha tentato una descrizione distintiva delle varie fasi attraverso le quali passa nel suo sviluppo la sessualità pregenitale. Si distingue una fase orale, per indicare il risveglio delle sensazioni sessuali mediante la bocca, tipica del lattante, dato che le prime sensazioni piacevoli provate dal bambino sono associate al succhiare; di una fase anale, per indicare il successivo periodo di sviluppo della libido, durante il quale gli impulsi e le soddisfazioni erotiche del bambino sono concentrati nella zona anale. Comunque, anche gli organi genitali, molto prima di essere adatti alla funzione riproduttiva, divengono un centro d'interesse per il bambino. Essi sono infatti di per sé fortemente eccitabili e provocano nei bambini delle erezioni spontanee anche prima dei due anni. In questa prima fase indifferenziata, vi è una certa relazione tra l'allattamento, l'escrezione e l'attività sessuale. Non appena il suo sviluppo mentale lo permette, il bambino comincia a riconoscere la società e quindi tende a trasferire le soddisfazioni che fino allora erano state associate esclusivamente alle funzioni del suo corpo, su coloro che si occupano dei suoi bisogni fisici. Data la struttura ancora molto chiusa della nostra organizzazione familiare, è pertanto nella famiglia che il bambino impara per la prima volta ad amare e ad essere amato. Pertanto, secondo Freud, un passo importante nello sviluppo sessuale è dato dall'attaccamento del bambino per il genitore del sesso opposto, da cui il famoso complesso di Edipo. Una precoce corrente d'interessi all'infuori della cerchia familiare si realizza nei confronti dei compagni di giuoco, dapprima concentrando l'interesse sulle differenze fisiche dei sessi, poi sviluppando vere e proprie forme di gioco sessuale che s'accentuano verso i sei anni e che pertanto confermano il prevalente carattere sociale (e non biologico) di tipo repressivo del cosiddetto periodo di latenza che, secondo la teoria freudiana, si aprirebbe in coincidenza con l'età scolastica durante la quale i conflitti e le turbe affettive della prima infanzia si assopirebbero, lasciando l'individuo tranquillo sino allo scoppio della crisi puberale.