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Enrico.

Nome di alcuni re d'Inghilterra. ║ E. I detto Beauclerc: figlio quartogenito di re Guglielmo il Conquistatore, s'impadronì del trono di legittima spettanza del fratello maggiore Roberto. Seguì una politica interna tendente a por fine alle lotte e ad amalgamare i Normanni con gli Anglo-Sassoni; a tal fine favorì la diffusione del Cristianesimo e si giovò dell'opera di sant'Anselmo d'Aosta, primate d'Inghilterra. Promulgò la Carta delle libertà (1068-1135). ║ E. II: figlio di Goffredo Plantageneto e di Matilde, figlia di Enrico I d'Inghilterra, avrebbe dovuto succedere al nonno che lo aveva fatto erede, ma Stefano di Blois, cugino di sua madre, s'impadronì della Corona. E. salì al trono alla morte di lui (1154). Sostenne un lungo conflitto con la Chiesa, rappresentata in Inghilterra dal cardinale Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, che egli fece assassinare (1170). Ebbe anche a lottare con i figli che più volte gli si ribellarono. Si dice sia morto di crepacuore in seguito all'ultima ribellione del minore dei figli, Giovanni Senza Terra (1133-1189). ║ E. III: figlio e successore (1216) di re Giovanni Senza Terra e d'Isabella di Angoulème. Nel 1258 dovette accettare le Provvisioni di Oxford. Avendo violato la Magna Charta, si trovò contro i baroni capitanati da Simone di Montfort, conte di Leicester. Sconfitto a Lewes (1264) e preso prigioniero, riottenne la libertà. Il prestigio della corona si risollevò dopo la vittoria ottenuta da E. a Evesham (1265), cui seguì poco appresso la morte di Simone di Montfort (1207-1272). ║ E. IV: figlio di Giovanni di Gaunt, duca di Lancaster, succedette nel 1399 al cugino Riccardo II, abdicatario in seguito alla rivolta scoppiata contro di lui nel Paese. Fu sovrano prudente e avveduto, e dimostrò grande valore personale (1367-1413). ║ E. V: primogenito di Enrico IV. Salito al trono (1413), s'affrettò a rivendicare i territori di Francia ceduti a Brètigny e insieme le terre di Normandia e dell'Angiò, come condizione del suo matrimonio con Caterina di Francia. Nel 1415 sbarcava in Normandia, occupava Harfieur e marciava su Calais: ad Agincourt sconfiggeva i francesi. Il rifiuto di questi ad una mediazione dell'imperatore Sigismondo spinse E. a conquistare la Normandia; Rouen cadeva nel 1419 e la morte di Giovanni duca di Borgogna gli apriva la strada di Parigi. Il trattato di Troyes (1420) lo riconosceva erede di Carlo VI (Monmouth 1387 - Bois-de-Vincennes 1422). Alla figura di E. V è ispirato il dramma storico in prosa e in versi di Shakespeare, rappresentato nel 1599, pubblicato in forma scorretta nel 1600 e in testo corretto nel 1623. ║ E. VI: figlio del precedente e di Caterina di Francia, succedette al padre sul trono d'Inghilterra (1422) e al nonno Carlo VI su quello di Francia (1430). Ma la riscossa francese ad opera specialmente di Giovanna d'Arco, gli ritolse via via gran parte dei territori francesi. Questa serie di insuccessi militari in Francia contribuì a fomentare in Inghilterra rivolte interne e lotte dinastiche che presero il nome di guerra delle Due Rose. Fu imprigionato nel 1464 e chiuso nella torre di Londra. Liberato e poi nuovamente tradito, morì nella torre di Londra dopo 6 mesi di prigionia (1421-1471). ║ E. VII: figlio di Edmondo Tudor, e quindi strettamente imparentato con i Lancaster; minacciato da Edoardo IV, giovanetto dovette riparare in Francia donde tornò nel 1485 quando la fortuna di Riccardo III tramontava. Venne incoronato nell'abbazia di Westminster (1485). Sposò nello stesso anno Elisabetta, unica figlia superstite di Edoardo IV. Con questa alleanza familiare cessò la contesa dinastica delle Due Rose. Dette impulso alla marineria e ai commerci ed estese il proprio dominio anche sull'Irlanda (1457-1509). ║ E. VIII: secondogenito e successore (1509) del precedente. Nei primi anni di Regno ebbe a ministro e consigliere il Wolsey, che preparò abilmente l'alleanza con Ferdinando il Cattolico re di Spagna contro la Francia, che fu sconfitta a Guinegate (1513). Al fiorire del movimento luterano, sempre su consiglio di Wolsey, si schierò apertamente dalla parte del pontefice. Più tardi tentò con capziosi mezzi giuridici di ottenere il divorzio dalla moglie Caterina d'Aragona. Al rifiuto del Pontefice si fece proclamare dal Parlamento capo della Chiesa anglicana e sposò Anna Bolena. Iniziò da questo momento a perseguitare i cattolici. Nel 1530 E. mandò al patibolo Anna Bolena, accusata di adulterio, e dopo di lei ebbe altre quattro consorti (1491-1457).