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Endoparassitismo.

Biol. - Forma di parassitismo per cui l'organismo parassita vive all'interno del corpo dell'ospite (nell'intestino, nel fegato, nello spessore di certi organi, nei vasi sanguigni o linfatici, ecc.). L'e. è contrapposto all'ectoparassitismo, nel quale il parassita vive all'esterno del corpo dell'ospite installandosi sui capelli (pidocchio), sui peli del pube (piattola), ecc. Gli endoparassiti, detti anche entozoi, sono per lo più rappresentati da molti batteri, da protozoi, da vermi e, in genere, pur appartenendo a diversi tipi di animali, presentano fra loro molte analogie (adattamenti convergenti). Analogamente agli animali cavernicoli gli endoparassiti sono per lo più privi di pigmenti; mancano di occhi; hanno organi di locomozione assenti o molto ridotti; ridotti sono anche gli organi destinati ad afferrare il cibo (nutrizione osmotica nei parassiti intestinali); perdita della respirazione in ambienti poveri di ossigeno come in contenuto dell'intestino; possibilità di degradare le sostanze nutritive della vittima e, spesso, di trasformarle in sostanze tossiche; deposizione di un grande numero di uova; ermafroditismo con autofecondazione in moltissimi casi. Molti endoparassiti dispongono di organi speciali di fissaggio all'ospite.