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Eliot, George.

Pseudonimo di Mary Ann Evans Cross. Scrittrice inglese. Fu educata in tre buoni colleges di provincia. A 16 anni lasciò la scuola, e rimase sola in casa col padre, occupandosi dell'amministrazione del patrimonio e studiando latino, greco, tedesco e italiano. A Coventry conobbe i coniugi Bray e il loro parente Hennell autore di un'opera di critica storica sulle origini del cristianesimo, che scossero le sue convinzioni religiose e finirono col convertirla all'ateismo razionalista. Dopo la morte del padre (1849), fu sul Continente, e per parecchi mesi a Genova. Di ritorno in Inghilterra, John Chapman le offerse di entrare nella redazione della "Westminster Review" di indirizzo positivista e radicale, a cui l'E. collaborò molto attivamente dal 1851 al 1854; nel frattempo traduceva L'essenza del cristianesimo di Feuerbach, che pubblicò nel 1854. Nello stesso anno si legò a George Henry Lewes, brillante giornalista, con cui rimase legata fino alla morte e che la incoraggiò a scrivere. Scene della vita clericale, pubblicato in forma di schizzi realistici nel "Blackwood Magazine" (1857), rivelò le sue doti di narratrice seria e pensosa, che rifugge dal racconto ameno e pittoresco per fare del romanzo una critica di vita. In Adam Bede, nonostante l'elemento melodrammatico, si approfondisce la ricerca psicologica nello studio di personaggi traviati eppur capaci di pentimento e di rimorso. Seguirono Il mulino sulla Floss e Silas Marner. L'interesse morale predomina pure in Romolo a cui la E. si era preparata con due viaggi in Italia, nel 1860 e 1861. Tentativo poco felice, dopo il quale l'E. torna allo sfondo più familiare dell'Inghilterra moderna, con Felice Holt, il radicale e con Middlemarch che, per la realistica descrizione dell'ambiente e dei caratteri, è forse il suo romanzo migliore. Arrivata tardi al romanzo, l'E. resta tra i pionieri della narrativa moderna, ed eserciterà anche un notevole influsso su Marcel Proust (Arbury Farm 1819 - Chelsea 1880).