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Eforo di Cuma.

Storico e retore greco. Nacque a Cuma e visse lungamente ad Atene, dove fu forse discepolo di Isocrate. La sua opera maggiore, davvero imponente per mole e ampiezza d'interessi, sono le Storie in trenta libri, in cui l'autore, per la prima volta nella storiografia greca, supera decisamente i limiti del mondo ellenico nella sua trattazione per affrontare invece e descrivere tutti gli eventi dei popoli allora conosciuti. Si tratta quindi di una vera e propria storia universale, che, prendendo le mosse dal ritorno degli Eraclidi ad Atene, giunse a narrare gli eventi storici sino all'inizio del Regno di Filippo il Macedone. In una sorta di appendice, il figlio di E., Demofilo, completa la trattazione con la descrizione della terza guerra sacra (355-346). Il notevole interesse di queste Storie sta innanzitutto nel fatto che E. tralascia di affrontare e descrivere le guerre del periodo troiano, che egli considera troppo favolose e leggendarie, e che quindi imposta la trattazione degli eventi con spirito critico e metodo rigoroso e approfondito. La vastità della materia trattata e l'accuratezza dell'esposizione fanno così della storia di E. lo scritto storico di maggior importanza del periodo, dopo le opere di Senofonte nel IV sec.; purtroppo il testo ci è giunto monco, tuttavia lo conosciamo attraverso lo storico Diodoro Siculo, che ne riprese il contenuto, talvolta quasi alla lettera, nella sua opera che è giunta sino a noi. Oltre alla storia, E. coltivò la retorica della scuola isocratea, e scrisse un opuscolo Sullo stile; una raccolta di tradizioni locali del suo Paese, dal titolo Libro patrio, ed infine un trattato in due libri Sulle invenzioni, che doveva riguardare la tecnica nuova della retorica (400 circa - 330 circa a.C.).