Generale italiano. Dopo essere entrato a far parte del corpo delle guardie di
Vittorio Emanuele I, venne coinvolto nel 1831, in una congiura di carattere
liberale. Costretto a riparare all'estero, si rifugiò in Portogallo col
fratello Giacomo, ed entrò al servizio di Don Pedro. Successivamente
combatté in Spagna dove ottenne i gradi di generale. Dopo essere
rientrato in Italia, divenne comandante delle truppe pontificie nella campagna
del 1848. Divenne poi aiutante di campo di Carlo Alberto e prese parte alla
campagna del 1849. Fu poi nominato comandante militare della Sardegna e
comandante della divisione di stanza ad Alessandria. Nel 1855 prese parte alla
guerra di Crimea e si distinse nella battaglia della Cernaia. Nel 1858
comandò la divisione che combatté a San Martino e, nel 1860, ebbe
il comando delle truppe sulla destra del Po. Nominato senatore nel 1860, prese
parte l'anno dopo alla campagna per la repressione del brigantaggio nelle
province meridionali. Dopo aver partecipato alla guerra del 1866, venne nominato
nel 1867 presidente del Tribunale supremo di guerra (Mondovì 1804 -
Firenze 1869).