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Due Foscari, I.

Dramma in cinque atti, in versi, di George Byron, pubblicato nel 1821. Iacopo Foscari, figlio del doge Francesco, è stato già esiliato due volte per venalità e complicità in un delitto. All'inizio del dramma è ancora una volta condotto a Venezia sotto imputazione di tradimento. Il doge è combattuto tra l'amore filiale e il sentimento dell'autorità: ma prevale in lui il senso del dovere e, affranto, firma la sentenza del suo terzo esilio. Ma l'amore di Iacopo per Venezia è così forte che egli muore nel momento stesso della sua straziante partenza. Il vecchio doge, costretto dai Dieci ad abdicare, lascia il palazzo e, mentre scende le scale e ode la campana di San Marco che annuncia l'elezione del suo successore, cade morto. Il dramma non ha pause calme o accenti di letizia: è fosco, cupo, pesante. Dal dramma di Byron venne tratta un'opera per Giuseppe Verdi da F.M. Piave. Sullo stesso argomento scrissero opere teatrali di scarso rilievo Carlo Marenco (1800-1846) e Giacinto Battaglia (1803-1861).