Titolo nobiliare. Nell'Italia riconquistata dai Bizantini (543 d.C.) era
l'ufficiale preposto con funzioni militari e civili alle nuove circoscrizioni
territoriali che facevano capo di solito a una preesistente città romana
(per Venezia, il doge). Nella parte dell'Italia divenuta dal 569 longobarda,
è il condottiero militare, inizialmente eletto dalla sua
gens, e
poi di nomina regia, che presiede al ducato esercitandovi amplissimi poteri
anche come giudice. Durante il periodo franco il
d. scomparve, sostituito
dal conte, e il nome ritornò solo sul finire del Trecento come titolo
nobiliare, secondo della scala gerarchica araldica, seguendo quello del
principe. Le insegne del titolo sono la corona cimata da otto fioroni d'oro, dei
quali cinque visibili (uso italiano), l'elmo d'oro arabescato posto di fronte,
semiaperto, e il manto di velluto porpora accollato allo scudo e movente dalla
corona o dall'elmo.