Storico, erudito e teologo giansenista francese. Uomo di vasta erudizione, fu
professore di Teologia a Parigi ed elaborò il piano di una
Biblioteca
universale degli autori ecclesiastici. Il primo volume della monumentale
opera uscì nel 1686, seguito da altri 46, pubblicati entro il 1714.
Spirito aperto, intrattenne relazioni sia con gli anglicani sia con esponenti
della Chiesa ortodossa, e scambiò un fitto carteggio (1718) con W. Wake,
arcivescovo di Canterbury che considerata la situazione matura per sottrarre la
Chiesa francese, o un importante settore di essa, all'obbedienza della Curia
romana. La sua monumentale opera storico-ecclesiastica esercitò una
notevole influenza sugli studiosi dell'Europa occidentale, ma gli attirò
anche le censure dell'autorevole teologo Bossuet e l'accusa di aver
simpatizzato, nella sua esposizione, con gli eretici del periodo patristico.
Dopo aver dichiarato la propria ortodossia nel 1694, dovette fare una
ritrattazione generale nel 1717. La sua grande opera fu comunque proibita dal
Parlamento di Parigi nel 1696, mentre Roma attese sino al 1757 per metterla
all'Indice. Tra le altre sue opere, si ricordano:
Trattato della potenza
ecclesiastica e temporale (1707);
Trattato storico delle scomuniche
(1715-19) (Parigi 1657-1719).