Filosofo e biologo tedesco. Professore di filosofia della natura alle
università di Heidelberg (1911-19), di Colonia (1919-21), e dal 1921, in
quella di Lipsia, è tra i massimi esponenti del
Vitalismo, la
teoria secondo cui la vita è un fenomeno originale irriducibile alla
fisica e alla chimica. Collegò la propria concezione filosofica alle
ricerche biologiche da lui stesso condotte nell'ambito dell'embriologia
sperimentale.
D. considera le cause fisico-psichiche insufficienti a
spiegare il mistero della "vita" e perciò concepisce una forza
immateriale e finalistica, definita aristotelicamente come
entelechia,
considerandola come il principio immanente dei fenomeni biologici. Tra le opere:
Storia del vitalismo (1905),
Corpo e anima (1916),
Metafisica (1924),
Parapsicologia (1932) (Bad Kreuznach, Magonza
1867 - Lipsia 1941).