Filosofo statunitense. Allievo di J. Royce, insegnò al Vassar College e
fu uno dei maggiori rappresentanti della corrente neorealistica critica. Egli
considera di particolare importanza l'introspezione, attraverso cui è
possibile scoprire la natura del mondo fisico che, in tal modo, assume un
carattere simile a quello della psiche umana. Inoltre, egli afferma che i
precetti morali hanno un'origine empirica, in quanto derivati sperimentalmente
dalla felicità del genere umano. Collaborò ai
Saggi sul
realismo critico (1920) il cui punto di vista si connette alla fenomenologia
di Husserl e alla "teoria degli oggetti" di A. Meinong. Inoltre, è autore
di varie opere, tra cui:
Il problema della condotta (1914),
La nuova
moralità (1928) (Hartford, Connecticut 1878 - Poughkeepsie, New York
1933).