Scrittore politico italiano. Aderì alla vigilia della prima guerra
mondiale al movimento interventista, nella previsione delle conseguenze
rivoluzionarie della guerra, alla quale poi partecipò come ufficiale di
fanteria. Nel 1923 fondò e diresse il "Corriere dell'Irpinia" ed
entrò in contatto con Piero Gobetti e il gruppo di Rivoluzione liberale.
Condensò la sua esperienza politica nel volume
Rivoluzione
meridionale, pubblicato nel giugno 1925, dove
D. polemizzava contro
la conquista regia del Mezzogiorno, lo Stato importato e imposto dall'alto, la
pratica trasformistica inaugurata da Giolitti, e soprattutto il trasformismo
organico, che giudica il male incurabile della borghesia meridionale. Le
concezioni di
D. traggono il loro massimo di efficacia dal richiamo
all'autonomia, all'energica azione dei gruppi sociali oppressi del Mezzogiorno
d'Italia e dalla convinzione che la rivoluzione italiana sarà la
rivoluzione meridionale. Ridotto al silenzio nel 1925, il
D. tornò
all'attività teorica nel 1938 e all'attività politica nel periodo
dello sfacelo del regime, aderendo al Partito d'azione sul quotidiano napoletano
"L'Azione" nel dicembre 1945. Nel 1946 fu candidato alla Costituente (Avellino
1892-1947).