Uomo politico italiano. Dirigente sindacale fino al 1956, ricoprì vari
incarichi nella Democrazia Cristiana; fu eletto deputato nel 1958. Dirigente
della corrente Forze Nuove, fu uno dei più attivi rappresentati della
sinistra democristiana, che egli intese guidare all'unità d'azione con le
altre forze progressiste del mondo cattolico (ACLI, ACPOL) e del movimento
operaio. Ministro del Lavoro dal 1969 al 1972, per la Cassa per il Mezzogiorno
dal giugno 1973 al novembre 1974, dell'Industria dal 1974 al 1978; in seguito,
dimissionario, divenne vicesegretario della DC. Nel 1980 si fece promotore di
un'unità della maggioranza interna del partito, sulla base di una linea
anticomunista presentata ad un congresso nazionale di partito. Nello stesso anno
assunse la carica di vicesegretario unico, per poi dimettersi alla notizia che
il figlio Marco era implicato nel gruppo terroristico Prima Linea. Negli anni
1987-88, sotto i Governi Goria e De Mita,
D. ricoprì la carica di
ministro della Sanità. Nel 1989 si trovò al centro di violente
polemiche a causa della sua posizione riguardo le normative sull'inquinamento
delle acque, gli strumenti preventivi dell'AIDS, la legge 194 sull'interruzione
volontaria della gravidanza e gli aumenti dei ticket sanitari. Nel Governo
Andreotti del 1989 assunse la carica di ministro del Lavoro (Finale Ligure 1919
- Montecarlo 1991).
Carlo Donat Cattin