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Don Juan ou Le festin de pierre). Commedia in cinque atti, in prosa, di
Molière, rappresentata per la prima volta a Parigi nel 1665. Il nobile
Don Giovanni, anche qui rappresentato come vivente esempio di empietà,
abbandona la bella e fedele moglie donna Elvira per dedicarsi alla poco
onorevole carriera di libertino. Elvira gli promette pertanto la punizione
divina. Infatti il protagonista, dopo molte avventure, viene avvertito dalla
statua di un morto gentiluomo, la quale, come per magia si presenta ad una cena
offerta da Don Giovanni, che la morte è vicina. Sotto di lui si aprono le
voragini dell'inferno e muore senza alcun conforto. Pur avendo tratto lo spunto
dagli autori italiani e dai loro imitatori francesi, Molière dà
vita ad una commedia completamente autonoma, nella quale vuole cogliere il
difetto dell'ipocrisia, più grave, a suo avviso, di qualsiasi altro. Di
Don Giovanni, infatti, il commediografo francese non sottolinea tanto la
scellerataggine verso Dio e verso gli uomini, quanto il fatto che egli ammanta
continuamente i suoi veri intendimenti dietro una cortina fumogena falsa ed
ipocrita. Soprattutto su un piano formale e stilistico questo lavoro può
essere considerato fra i più riusciti di Molière.