Opera di Voltaire pubblicata nel 1764. La lotta contro ogni specie
d'oscurantismo è qui condotta con l'impeto polemico e la spregiudicatezza
consentiti dai tempi moderni, così differenti da quelli in cui i libri di
Voltaire venivano dati alle fiamme come eretici. Seguendo e svolgendo i vari
argomenti, ordinati sotto 73 voci, l'autore manifesta un generico teismo non ben
definito, che ammette un Essere superiore, creatore, fino a un certo punto,
dell'universo ed ordinatore dello stesso, ma nega qualsiasi ulteriore
realtà teologica e dogmatica. Voltaire non crede che Dio s'interessi del
nostro piccolo mondo e di quei granelli di polvere che sono gli uomini, e sferza
con ferocia certi preti ipocriti che soffocano la plebe nell'ignoranza. Voltaire
ha per ideale un mondo governato dalla giustizia, popolato di uomini che in
onestà servano Dio. L'opera è tutta improntata a un'inestinguibile
ansia di logicità e di chiarezza; il suo stile è svelto, bonario e
sarcastico, di un fervore talora sdegnosamente commosso in difesa degli umili.