Psicol. - Stato in cui due o più processi mentali coesistono senza
connettersi o integrarsi. Il termine fu introdotto da Kraepelin per indicare un
disturbo caratteristico della schizofrenia. In psicoanalisi il termine è
usato anche per indicare un processo difensivo per cui vengono eliminate dalla
coscienza idee e rappresentazioni penose. Il concetto fu in seguito trasformato
da Freud in quello di
rimozione. Non molto ben definita e, comunque,
molto sottile rimane la distinzione tra
d. e
scissione. In genere
si parla di
d. con riferimento ai
processi (esempio
d. della
coscienza, nei casi di doppia personalità e di fughe isteriche) e di
scissione con riferimento a
strutture (esempio
scissione
dell'Io).
• Dir. -Termine applicato a un atteggiamento assunto
da esponenti del terrorismo italiano, che con atti e comportamenti si sono
dissociati dalle precedenti attività e hanno ripudiato la violenza come
metodo di lotta pur ammettendo le azioni criminose effettivamente svolte. Dopo
un lungo dibattito, nel febbraio 1987 il Parlamento ha approvato una legge che
concede notevoli riduzioni di pena ai dissociati per i fatti commessi a tutto il
1983.