(dal latino
disgregatio). Atto ed effetto del
disgregare. Divisione, scissione di un sistema complesso negli elementi che lo
costituiscono, riduzione in frammenti. ║ Fig. - Indebolimento,
frantumazione, perdita di compattezza e coesione. ● Chim. - Processo che
tende alla trasformazione di sostanze insolubili in altri composti attaccabili
dagli acidi o direttamente solubili in solventi acquosi. La
d. avviene
solitamente per fusione (ad esempio con carbonato sodico o potassico o bisolfati
per trasformare solfati insolubili in composti disgregabili dagli acidi), o per
attacco con acido fluoridrico (che, per esempio, decompone i silicati per
eliminazione della silice sotto forma di acido fluosilicico e trasformazione
degli ossidi metallici in fluoruri solubili). ● Geol. - Scissione delle
rocce nei singoli elementi mineralogici che le compongono, per azione di agenti
esogeni: escursioni termiche ingenti, gelo-disgelo, azione delle acque
meteoriche o marine, erosione eolica, ecc. La
d. granulare del granito,
ad esempio, libera cristalli di quarzo, di mica e di feldspati; quella di
arenaria granuli di sabbia. ● Metall. - Operazione meccanica, eseguita per
mezzo di frantoi, molini e simili, finalizzata alla frammentazione di materia
prima troppo compatta per agevolare ed esaltare la lavorazione e le reazioni cui
deve essere sottoposta. ● Psicol. - Sintomatologia di varie patologie
psichiatriche, consistente in disordine e incoerenza degli eventi psichici. Si
rivela con disturbi del corso del pensiero, atassia intrapsichica, eclissi
emotiva, incoerenza del linguaggio, paradossi del sistema logico, disordine e
discordanza nei legami affettivi, disorganizzazione dell'esistenza quotidiana,
sentimenti di indifferenza e distacco alternati a scatenamento delle pulsioni.