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Dione.

Tiranno di Siracusa. Di nobile famiglia, fu consigliere del tiranno Dionigi il Vecchio e riuscì ad accumulare un ingente patrimonio. Alla morte di questi, divenne consigliere del figlio Dionigi II il Giovane, sotto il quale la sua importanza politica aumentò considerevolmente. Discepolo di Platone, D. invitò il filosofo greco a Siracusa per completare la formazione morale e politica del giovane tiranno. Sospettato da Dionigi di aspirare al potere supremo, fu costretto all'esilio (366), mentre Platone fu trattenuto per qualche tempo. Fallito un tentativo del filosofo di ottenere una riconciliazione, D. fece ritorno in Sicilia al comando di una schiera di mercenari (357) e occupò la città di Siracusa, approfittando dell'assenza del tiranno; la guarnigione che Dionigi II aveva lasciato nell'isola di Ortigia fu costretta alla resa due anni più tardi. D. instaurò un governo poco democratico e lontano dagli ideali platonici, che ben presto gli alienò le simpatie del popolo. Il malcontento sfociò in una congiura capeggiata da Callippo (354), nella quale D. perse la vita. Platone lasciò un ritratto di D. nelle lettere settima e ottava (Siracusa 410-354 a.C.).