Presenza, in una medesima specie animale o vegetale,
di due categorie di individui che rivestano forma differente. ● Zool. - Il
tipo più diffuso è il
d. sessuale, per il quale gli
individui differiscono in caratteri sessuali primari e secondari che,
soprattutto nelle specie animali, conducono a differenze morfologiche anche
consistenti. Talvolta, come per alcuni pesci, il
d. sessuale compare solo
nel periodo riproduttivo mentre più spesso è originario e
permanente. Il
d. stagionale, invece, è relativo ai singoli
individui che presentano caratteristiche diverse in relazione ai mutamenti
climatici e ambientali: si pensi alle mute di ermellini, volpi, di molti uccelli
e alle variazioni di pigmentazione di molte farfalle. ● Bot. - Il
d. sessuale nei vegetali è piuttosto raro, mentre, nelle specie
inferiori, è più frequente un
d. di generazione per il
quale la pianta nel corso del suo sviluppo metagenetico dà luogo ad
organismi assai differenti fra loro. Nei vegetali superiori un caso di
d.
è dato dalla presenza contemporanea di fiori casmogami e cleistogami o
dal
d. fogliare, che consiste nella produzione di foglie dai caratteri
morfologici totalmente differenti. ● Chim. - Fenomeno per cui una medesima
sostanza può presentare due forme cristalline diverse.