Filosofo e storico della filosofia tedesco.
Abbandonati gli studi di teologia cui era stato avviato dal padre, pastore
protestante, si dedicò a quelli filosofici e alla carriera accademica: fu
professore a Basilea, Kiel, Breslavia e Berlino, dove occupò la cattedra
che era stata di Hegel. Massimo esponente dello storicismo relativistico, pose
al centro della sua riflessione filosofica la necessità di dare un
fondamento logico-epistemologico alle scienze dello spirito, attraverso una
sorta di "critica della ragione storica". In contrapposizione alla
Critica
della ragion pura kantiana, essa avrebbe dovuto stabilire le
possibilità, i limiti e i modi della conoscenza del mondo spirituale. La
prima formulazione del problema fu posta da
D. nel 1883 in
Introduzione alle scienze dello spirito, in cui operò la
distinzione fra il mondo naturale e quello storico-sociale, essenzialmente
costituito dagli individui psico-fisici in relazione fra loro. In base al
diverso atteggiarsi del soggetto conoscente rispetto all'oggetto naturale o a
quello spirituale, si può notare come nel primo caso si abbia un'indagine
condotta dall'esterno, secondo criteri dettati dalla resistenza dell'oggetto
alla conoscenza; nel secondo caso, invece, soggetto e oggetto della conoscenza
sono fra loro omogenei e la conoscenza si compie senza mediazioni perché
il mondo storico può essere rivissuto (
erlebt) dall'uomo. In
Idee per una psicologia analitica e descrittiva (1894), l'autore afferma
che un fondamento gnoseologico, che dia certezza e rigore formale ai
procedimenti della conoscenza spirituale, non può essere concesso dalla
filosofia della storia né dalla sociologia, dal momento che esse tendono
a definire a priori i modi e la realtà del mondo spirituale, ignorando
l'esperienza concreta del singolo. Tale fondamento è invece da ricercarsi
nella psicologia che ha come oggetto l'elemento unitario del mondo
storico-sociale e muove dalla comprensione dell'individuo concreto che è
interazione di pensiero, volontà e sentimento. Attraverso l'approccio
psicologico per
D. è possibile scoprire i principi che regolano la
costruzione e la comprensione del mondo storico-sociale. Esso infatti non
è che il correlato omogeneo dell'insieme organico e unitario delle
manifestazioni psicologiche. In
Studi sulla fondazione delle scienze dello
spirito (1905),
D. svolse l'ultima fase del suo pensiero
sottolineando la radicale storicità di ogni manifestazione spirituale,
compresa dunque la filosofia.
D. indica tre diverse intuizioni del mondo,
tre possibili atteggiamenti: il
naturalismo, fondato sul concetto di
causalità naturale (materialismo antico e moderno), l'
idealismo
oggettivo, fondato sul sentire e che vede la realtà come lo svolgersi
di un principio interiore (Spinoza, Schelling, Hegel) e l'
idealismo della
libertà, fondato sull'affermazione dell'indipendenza dello spirito
rispetto alla natura (Platone, Agostino, Kant). La relatività delle
diverse intuizioni trova per l'autore il suo momento unitario nello spirito che
interpreta il mondo e che è espressione delle dimensioni intellettuale,
volitiva e affettiva dell'uomo. Tra le opere storiografiche ricordiamo:
Vita
di Schleiermacher, Poeti romantici, Storici tedeschi, Storia della giovinezza di
Hegel, L'esperienza sensibile e la poesia, L'analisi dell'uomo e l'intuizione
della natura dal Rinascimento al XVIII sec. (Biebrich, Renania 1833 - Siusi,
Bolzano 1911).