Imperatore romano. Di famiglia senatoriale,
seguì con fortuna il
cursus honorum, ottenendo precocemente la
questura. In seguito fu edile, pretore, console; fu governatore della Bitinia e
del Ponto e in ultimo proconsole in Africa nel 192, dove condusse una lotta
vittoriosa contro i catti. Alla morte dell'imperatore Pertinace, comprò
dai pretoriani la dignità imperiale, vincendo la concorrenza di Flavio
Sulpiciano suocero del defunto imperatore, e fu proclamato dal Senato (193).
Tuttavia non fu il solo ad ambire alla porpora imperiale, infatti in diverse
provincie i legionari proclamarono imperatori i propri comandanti: Gaio
Pascennio Nigro, capo degli eserciti della Siria, Clodio Albino, capo degli
eserciti della Britannia, Lucio Settimio Severo, proclamato imperatore dalla
Pannonia e dall'Illiria. In seguito alla marcia vittoriosa di quest'ultimo su
Roma,
D. fu dichiarato decaduto dal Senato e ucciso dai pretoriani dopo
solo 33 giorni di impero (Milano 133 circa - Roma 193 d.C.).