Geol. - Movimento intrusivo per cui strati di masse
magmatiche o litoidi, più plastiche e a minor densità, si spostano
verso l'alto attraverso rocce più dense e rigide. Si tratta di un
fenomeno, dovuto essenzialmente a spinte idrostatiche dal basso verso l'alto
(V. ARCHIMEDE), che agisce in direzione di un
riassetto delle masse rocciose della litosfera. La velocità di tale
azione perforante è legata in modo proporzionale alle dimensioni del
diapiro (cioè della massa rocciosa in movimento) e al suo livello di
profondità, tuttavia la spinta ascensionale è, in alcuni casi,
aiutata anche dai movimenti tettonici. Il caso più tipico di
d.
è quello che presenta come nucleo diapirico salgemma e gesso che il
movimento struttura a colonna piegando verso l'alto gli strati di roccia
sovrastanti. A volte il diapiro emerge fino alla superficie del suolo, altre
volte si arresta sotto di essa, mentre il livello di contatto tra nucleo e rocce
incassanti si presenta fortemente brecciato e sminuzzato per l'azione intrusiva.
Spesso si rilevano diapiri associati ad accumuli di idrocarburi e zolfo: zone in
cui si conoscono importanti cupole saline che fungono da trappole petrolifere
sono ad esempio il Texas, la Louisiana o la regione del Golfo
Persico.